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Quattro motivi per cui qualsiasi squadra di Serie A può vincere lo scudetto 2020/2021

Anche se per alcuni l’attuale campionato può considerarsi ‘falsato’ per le problematiche relative al coronavirus, la pandemia colpisce in modo ‘democratico’ tutti i club, ampliando il ventaglio dell’imprevedibilità del torneo. Sempre più incerto, anche grazie alla crescita di realtà ‘parallele’ alle big (partite con il piede sbagliato) e a impegni sempre più pressanti.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'attuale campionato di Serie A che è pronto a ripartire con le partite del prossimo weekend valide per l'ottavo turno, è tra i più aperti e controversi della storia del calcio italiano. L'egemonia, trasformatasi in monopolio assoluto della Juventus nelle ultime nove edizioni con altrettanti tricolori consecutivi cuciti al petto, si sta mettendo realmente in discussione per un ventaglio di motivazioni che sono più o meno sotto gli occhi di tutti, proponendo un campionato più che in dubbio sull'esito finale.

C'è chi sostiene dell'irregolarità dell'attuale Serie A, condizionata fortemente dal virus, così come ha sostenuto recentemente l'ex campione del Mondo Marco Tardelli, sottolineando come il Covid stia intervenendo in maniera decisiva sulla preparazione delle partite e la gestione sempre più difficile delle stesse: "Le attuali condizioni ambientali e la pandemia che sta colpendo il mondo impediscono di avere un campionato regolare. E' un campionato falsato". Eppure anche il Covid può essere semplicemente considerato parte integrante del tutto e motivo – tra i principali – per cui più che ‘falsa' l'attuale Serie A si possa – e debba – considerare ‘imprevedibile'.

L'elemento pandemia, l'avversario più forte. E' vero e insindacabile come il coronavirus stia imperversando anche nel massimo campionato italiano, ma la roulette russa del contagio è suo modo ‘democratica' nel senso che non guarda in faccia nessuno, colpendo indiscriminatamente club e giocatori al di là del colore della maglia. Ed è questo l'aspetto che può smentire chi dice dell'irregolarità dell'attuale Serie A: basti vedere i contagi all'interno del campionato, nel numero e nella diffusione in tutte le società iscritte. E' altrettanto vero che questo elemento, ingovernabile, possa creare alla fine maggior scompenso ad un club piuttosto che un altro, ma deve essere concepito come una ‘nuova' regola del gioco con cui confrontarsi e non un alibi cui appellarsi.

La caduta degli ‘dei', Juve, Napoli e Inter. Altro elemento che aumenta l'imprevedibilità del campionato attuale è squisitamente sportivo. Le principali pretendenti (Juventus, Inter, Napoli) per diversi motivi sono tutte partite con un handicap che adesso le vede in ritardo in classifica. C'è chi sta provando a metabolizzare il nuovo corso tecnico – come i bianconeri del neo allenatore Andrea Pirlo – e chi sta provando a reagire a verdetti contrari (come il Napoli, penalizzato di un punto e con la sconfitta a tavolino). E c'è chi sta provando a gestire al meglio uno sforzo continua che si protrae dallo scorso agosto, senza alcuna reale pausa (l'Inter di Conte reduce da una finale di Europa League e di un'estate senza riposo).

Un tour de force infinito, dal post Covid agli Europei. I tantissimi impegni dell'attuale stagione aggiungono altra imprevedibilità. Di fatto, l'attuale è un prolungamento del campionato scorso, conclusosi in estate inoltrata. Le cosiddette ‘big' hanno affrontato e affronteranno tour de force sempre più pressanti e stressanti. Basti pensare al prossimo mese, fino alla vigilia di Natale dove i club impegnati su tutti i fronti scenderanno in campo ogni 3/4 giorni. Senza dimenticare che l'attuale stagione sportiva non si concluderà a maggio ma si protrarrà per tanti giocatori anche oltre, con gli Europei 2020 posticipati a causa della pandemia.

La crescita delle outsider, dal Sassuolo al Milan. Oltre a ciò c'è anche la conferma della crescita e del consolidamento di realtà sportive ‘parallele' alle solite note. E su questo argomento, Tardelli ha ragione nel sostenere come "L’Atalanta non è più una squadra provinciale, mentre il Sassuolo stia intraprendendo lo stesso percorso. Anche per questo, il campionato può essere vinto da chiunque". C'è la conferma della squadra di Gasperini che oramai è entrata in piede stabile nel firmamento delle grandi e che è stata autrice di una partenza impressionante. C'è la concretizzazione del progetto Sassuolo di De Zerbi, che si sta facendo spazio in classifica approfittando del ritardo delle grandi e guadagnando autostima neelle proprie risorse. E c'è il ritorno prepotente della nobile decaduta rossonera, il Milan, attuale primatista in classifica a sorpresa. Nel segno di Ibrahimovic ma non solo, con un progetto giovane e al momento destinato a durare.

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