Quattro calciatori in finale ai Mondiali, ma l’Atletico Madrid non va: Simeone si prende la colpa
Il Cholismo è stato messo in discussione in questi ultimi mesi. L'evoluzione del calcio ha reso sempre più ostica l'applicazione dei principi di gioco di Diego Pablo Simeone, l'allenatore argentino che dopo oltre un decennio a fine stagione potrebbe porre fine alla sua gloriosa e splendida avventura con l'Atletico Madrid. E in attesa di ripartire il Cholo si è assunto tutte le responsabilità di questa pessima prima metà di stagione.
L'Atletico è andato fin qui molto al di sotto delle aspettative. La rosa è buona, non forte come quelle di Barcellona e Real Madrid, ma senz'altro di livello. I Colchoneros sono al quarto posto in classifica nella Liga con 24 punti conquistati in 14 giornate. Pari punti con l'Athletic Bilbao e a due lunghezze dalla Real Sociedad. Il posto in Champions è ovviamente a portata di mano. Ma le solite due sono lontanissime e l'obiettivo titolo è già svanito a metà novembre. 37 punti per i catalani, 35 per i campioni d'Europa.
Ma è l'Europa è il tasto dolente del Cholo, che a inizio novembre era già fuori da tutto. Pure dall'Europa League, che ha vinto un paio di volte. Perché l'Atletico Madrid, in un girone che non sembrava irresistibile – con Porto, Bruges e Bayer Leverkusen – è arrivato addirittura ultimo. Quindi fuori dalla Champions (un anno fa si qualificò per i quarti) e anche dalla seconda manifestazione europea. Una batosta anche economicamente.
Con la stagione dei club ferma c'è stato il tempo per ricaricare le batterie e per analizzare ciò che non è andato. Vedendo l'esito dei Mondiali le ferite, sportive, dell'Atletico si sono acuite. Perché erano ben quattro i calciatori dell'Atletico in finale ai Mondiali – Molina, De Paul, Correa e Griezmann. Solo il Bayern ne aveva altrettanti. Due dei quattro erano titolari, Molina è stato determinante in diverse partite, mentre Correa è stato un comprimario ma è comunque un campione del mondo.
Simeone sa tutto, conosce la situazione e facendo delle valutazioni alla vigilia dell'ultimo incontro della Liga del 2022 fa una grande autocritica: "Abbiamo una grande rosa con quattro giocatori che hanno disputato la finale del Mondiale, forse quello che non sta dando il massimo sono io. Abbiamo una grande squadra, sono io quello che deve migliorare in modo che possano alzare il loro livello nella Liga. Sono più o meno gli stessi che hanno vinto il campionato senza Trippier e Suarez. La base dei titoli nella Liga c'è: Correa, Carrasco, Joao Felix, Giménez… Aggiungiamo Griezmann. L'allenatore è quello che sta fallendo più di altre cose".