Quarantena di squadra, Spadafora: “Si può cambiare, ma non prima del 20 giugno”
La norma sulla quarantena per i singoli calciatori positivi è uno dei punti cardine dei dibattiti calcistici degli ultimi giorni ma, se fino a qualche ora fa sembrava un discorso superato, le parole del ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, alla trasmissione "Porta a Porta" su Rai Uno fanno capire come questo nodo non sia ancora risolto. Il ministro ha affermato:
Visto che la situazione sanitaria è migliorata la Figc ha proposto modifiche al proprio protocollo. E proprio questa sera il Comitato tecnico scientifico si è detto d'accordo da un punto di vista scientifico, ma bisogna cambiare la norma sui 14 giorni di quarantena che è contenuta in un decreto legge. Quindi, o si fa un emendamento al dl oppure in un prossimo decreto legge dobbiamo cambiare. Ovviamente in entrambi i casi non ci sono i tempi per essere efficaci dal 20.
Tra pochi giorni ripartiranno i campionati di Serie A e Serie B, dopo la Coppa Italia, e la misura dell'isolamento di tutto il gruppo in caso di positività al Covid-19 di un membro potrebbe portare al blocco dei tornei. L'apertura alla modifica del protocollo richiesta dalla Federcalcio era arrivata dal Comitato Tecnico Scientifico ma affinché questo avvenga c'è bisogno dell'intervento del Governo con un nuovo decreto per renderlo compatibile con le norme in vigore.
Il comunicato di Lega Calcio e FIGC
La Lega Calcio e la FIGC hanno voluto esprimere attraverso un comunicato la propria soddisfazione per l’ultima modifica al "Protocollo Gare" da parte del Comitato Tecnico Scientifico:
Ringraziamenti al Ministro della Salute Speranza e agli esperti dello stesso CTS per la professionalità, la sensibilità e la disponibilità. Venute a conoscenza della decisione del CTS di modificare il Protocollo Gare per la ripresa in sicurezza delle competizioni professionistiche calcistiche, la FIGC e Lega Serie A esprimono grande soddisfazione e ringraziano il Ministro della Salute Roberto Speranza e gli esperti dello stesso CTS per la professionalità, la sensibilità e la disponibilità dimostrate al fine di consentire lo svolgimento delle competizioni ufficiali.
Parallelamente al miglioramento delle condizioni generali della curva epidemiologica nel nostro Paese, il mondo del calcio ha condiviso con le istituzioni il percorso rigoroso e prudenziale dell’applicazione di tutte le procedure fino ad ora adottate auspicando tale modifica, così come proposto in una lettera della FIGC.