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Quanto ha speso Berlusconi per portare il Monza in Serie A per la prima volta nella storia

Dopo quattro stagioni, Berlusconi porta il Monza in Serie A per la prima volta nella storia. Non c’era riuscito dopo aver versato oltre 66 milioni fino al marzo 2021.
A cura di Benedetto Giardina
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Oltre 66 milioni di euro investiti e quasi 72 milioni di perdite dal 2018 al 2021. Questo è il conto che si presenta sulle casse del Monza per riuscire a centrare la promozione in Serie A. Ci arriva per la prima volta nella storia, il club brianzolo, che ha avuto bisogno di un investimento monstre da parte di Silvio Berlusconi per spezzare un incantesimo secolare.

Per la settima volta, i biancorossi, si sono trovati all’ultima giornata in corsa per la promozione diretta. Le prime sei, sono andate tutte male. Stavolta, invece, no. È stato necessario affidarsi ai play-off per riuscirci, dopo aver fallito il match point per arrivare tra le prime due in campionato, perdendo la sfida decisiva a Perugia. Agli spareggi, la formazione guidata da Stroppa è riuscita però ad avere la meglio sul Pisa, rendendo possibile l’obiettivo per il quale l’ex premier ha messo sul piatto quasi 70 milioni di euro, almeno fino a marzo dello scorso anno.

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Covid e perdite, quanto hanno pesato nei conti del Monza

La spesa maggiore, Berlusconi, ha dovuto sostenerla tra il 2020 e il 2021. Dannato Covid-19, chiaramente, per i conti del Monza e la finanze del Cavaliere: nel bilancio al 31 dicembre 2020 emergono versamenti in conto capitale per 29 milioni di euro, preannunciando ulteriori versamenti per 9,5 milioni nel primo trimestre del 2021. Un totale di 38,5 milioni di euro, necessari per coprire un rosso da quasi 26,8 milioni e per tamponare le prevedibili perdite per la stagione. E ancora non si sa quanto abbia dovuto immettere nelle casse monzesi per tamponare nell’ultimo anno, oltre che in quello in corso. Eppure, metà di quanto versato e investito nel corso dell’era Berlusconi, è tutto in questo periodo. Quello in cui il mondo ha dovuto fare i conti con la pandemia, quello in cui il Monza ha perso – per l’ennesima volta nella sua storia – il treno verso la Serie A. Perché il club brianzolo, in massima serie, non c’è mai arrivato, pur essendoci andato vicino per diverse volte in passato.

Un incantesimo che non si è spezzato ai play-off della passata stagione, nonostante i 38,5 milioni messi da Berlusconi nel Monza: da neopromossi in Serie B, i biancorossi hanno chiuso il campionato in terza posizione, finendo per giocarsi l’ultimo posto utile in massima categoria negli spareggi. Una strada tortuosa, che ha visto i brianzoli andar fuori alla prima curva: 3-0 a Cittadella e un inutile 2-0 al “Brianteo” per chiudere i conti e riprendere la rincorsa all’anno successivo. È stato necessario giocarsela ancora ai play-off, perché nella notte di Perugia è tornato in auge il fantasma che perseguita Monza da 110 anni, ovvero da quando è stato fondato il club, nel 1912. Il massimo raggiunto dai brianzoli è stato il terzo posto tra i cadetti (in 46 partecipazioni al campionato di seconda serie), mentre quest’anno la beffa all’ultima giornata ha costretto i biancorossi a chiudere al quarto posto. Abbastanza, però, per giocarsi la Serie A nei play-off e festeggiare a Pisa, nella finale di ritorno, la prima promozione nella massima categoria.

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Oltre 25 milioni per riportare il Monza in Serie B

Gli investimenti di Berlusconi nel Monza, però, partono da lontano. A partire dal 28 settembre 2018, giorno in cui la società entra a far parte della galassia Fininvest. Il primo assegno è di 2,9 milioni di euro e serve per rilevare le quote del club, allora militante in Serie C e primo nel proprio girone, grazie ai tre successi consecutivi nelle prime giornate. Solo che il mercato è chiuso e, inevitabilmente, la squadra – nata con ben altri propositi – perde terreno. Poco male, perché Berlusconi mette subito a disposizione 900 mila euro come aumento di capitale, a cui seguiranno altri versamenti per 560 mila euro per poco meno di 802 mila euro di finanziamenti. In totale, sono meno di 2,3 milioni di euro già al primo anno in C, più altri 2 milioni versati in altrettante tranche (a febbraio e marzo 2019) e 387 mila euro derivanti dalla raccolta pubblicitaria affidata a Digitalia ’08, altra società del gruppo Fininvest.

La prima stagione in Serie C, dunque, vale un investimento da 4,65 milioni oltre i 2,9 milioni per l’acquisto del club. A spanne, sono più di 7,5 milioni di euro, in un’annata chiusa con l’eliminazione ai quarti di finale dei play-off per mano della sorprendente Imolese. Ma l’appuntamento con la promozione in Serie B è rinviato di un solo anno, nel quale si registrano altri 12,5 milioni di euro di versamento in conto capitale e meno di 2,3 milioni di proventi pubblicitari legati a Digitalia ’08. Il 7 febbraio 2020, prima che la Lega Pro interrompesse la stagione per il Covid-19, «l’azionista unico ha integrato i mezzi propri della società con un ulteriore versamento in conto capitale di euro 3 milioni». In quel momento, il Monza è capolista con largo margine sulla seconda. Rimarrà tale, perché il campionato non riprenderà più e i brianzoli verranno promossi in Serie B. Un risultato ottenuto dopo aver investito 25,3 milioni tra acquisti del club e versamenti nelle casse biancorosse.

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L'investimento complessivo di Berlusconi nel Monza

Tra i 25,3 milioni delle due stagioni in Serie C, i 38,5 milioni in piena pandemia del primo anno in B e ulteriori 2,8 milioni dalla concessione pubblicitaria a Digitalia ’08 messi a bilancio nel 2020, si arriva a circa 66,6 milioni di euro immessi tra settembre 2018 e il primo semestre del 2021. Con un altro anno mancante, è del tutto ipotizzabile che la cifra possa aver superato i 70 milioni complessivi. Anzi, è pressoché certo, perché nel 2021 la società brianzola ha registrato perdite per 31,2 milioni di euro, mai così tanto nell’era Berlusconi. Nelle annate precedenti, il rosso del club è arrivato al massimo a 26,8 milioni nel 2020, causa Covid-19.

In Serie C, invece, nel 2018 (bilancio ridotto) è stato di 1,7 milioni e nel 2019 di 9,3 milioni. Con queste perdite e con oltre 66 milioni tra versamenti in conto capitale e acquisto delle quote, il Monza non è riuscito ad andare in Serie A. Per farcela, ha avuto bisogno dei play-off e ora potrà puntare a maggiori ricavi da botteghino, sponsor e – soprattutto – dai diritti televisivi, con un minimo garantito di circa 23,5 milioni da arricchire in base ad altri fattori (classifica, storia e bacino d'utenza). Non l'Eldorado, ma l'obiettivo primario era questo. E per raggiungerlo, Berlusconi ha dovuto far fronte a perdite per quasi 72 milioni di euro.

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