Quanto guadagna Mancini in Arabia Saudita: lo stipendio può essere dimezzato, ma solo in un caso

Novanta milioni di euro circa per quattro anni. Le cifre del contratto firmato da Roberto Mancini, nuovo commissario tecnico dell'Arabia Saudita, lasciano a bocca aperta al netto delle riflessioni e delle obiezioni che si possono fare sulle reali motivazioni che lo hanno indotto a lasciare l'incarico in Nazionale italiana. La Federazione gli aveva affidato le chiavi del calcio Azzurro conferendogli l'incarico di coordinatore di tutte le selezioni (dalla maggiore fino alle giovanili), a distanza di poco tempo le perplessità espresse dalla moglie-avvocato, Silvia Fortini, al presidente Figc, Gabriele Gravina, si sono trasformate in una pec nella quale c'era la lettera di dimissioni.
Nella nuova esperienza in Medio-Oriente l'ex ct porterà con sé un bel po' di collaboratori che lo hanno affiancato nell'avventura alla guida dell'Italia. "Ho fatto la storia in Europa è arrivato il momento di farla anche in Arabia Saudita", è la frase a corredo del messaggio di presentazione ufficiale del neo allenatore al quale viene dato un compito preciso: qualificarsi alla prossima edizione dei Mondiali in Nord-America nel 2026 (a Qatar 2022, quella saudita fu l'unica squadra a battere l'Argentina campione del mondo) e fare di tutto per vincere la Coppa d'Asia che scatterà a gennaio.
Il caso di Mancini è solo la punta dell'iceberg di un'estate caratterizzata dalla moneta sonante che i petrol-dollari hanno fatto valere al tavolo delle trattative di mercato. La sfida è possibile, l'incentivo professionale si alimenta grazie a quello economico e aiuta a vincere anche le reticenze legate al cambiamento radicale di vita che impone una scelta del genere anzitutto a livello culturale, oltre che ambientale e climatico. Vivere tra la capitale, Riyad oppure Jeddah, sia per i ritmi e la abitudini quotidiani differenti rispetto al mondo occidentale sia per il caldo molto forte. Mancini e i suoi collaboratori godrebbero di tutti gli agi alloggiando in un centro dotato di tutte le comodità. Quanto alla tabella di lavoro e agli allenamenti, si svolgerebbero di sera considerate le temperature proibitive nel corso della giornata.

Soldi, tanti soldi ma a una condizione imprescindibile. Chi mette nero su bianco sa che tra le pieghe dei contratti ci sono dettagli tutt'altro che trascurabili relativi alla parte finanziaria: gli ingaggi, compresi quelli dei membri dello staff, saranno al netto solo trascorrendo almeno 183 giorni all'anno nel Paese arabo. È l'asticella al di sopra delle quale si è considerati "fiscalmente sauditi" e si può evitare di dover fare i conti con l'Erario italiano. Diversamente, quelle somme da mille e una notte subiranno una robusta sforbiciata fino a dimezzarsi. Ma laggiù, in quel paradiso dorato, tutto può arrivare in maniera ovattata: le stime del conto in banca possono lenire la nostalgia di casa e perfino la possibile richiesta di risarcimento da parte della Federazione italiana non fa paura.