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Quanti soldi si è messo in tasca Roberto Mancini in 14 mesi di Arabia Saudita, inclusa buonuscita

Roberto Mancini ha lasciato la panchina dell’Arabia Saudita dopo appena 14 mesi di risultati deludenti: il 59enne jesino se n’è tornato a casa con una cinquantina di milioni in più sul proprio conto in banca.
A cura di Paolo Fiorenza
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Roberto Mancini da ieri non è più il CT dell'Arabia Saudita, dopo che il 59enne tecnico jesino ha raggiunto un accordo con la locale Federcalcio per risolvere consensualmente il suo contratto, la cui naturale scadenza era gennaio 2027. Mancini era in carica dal 27 agosto 2023 e ha lasciato la panchina saudita il 24 ottobre 2024: 14 mesi di lavoro molto ben retribuiti, con un ‘premio' finale rappresentato dalla ricchissima buonuscita con cui le parti hanno convenuto di separarsi, sotto la pressione della montante contestazione dei media e dei tifosi in conseguenza del cammino zoppicante dell'Arabia nelle qualificazioni per i prossimi Mondiali.

La ricchissima buonuscita di Roberto Mancini per risolvere il contratto con l'Arabia Saudita

Mancini aveva firmato un contratto in base al quale percepiva circa 25 milioni netti all'anno: la prima annualità se l'è dunque messa in tasca, mentre la buonuscita dovrebbe essere pari ad un altro anno o poco meno, per una cifra totale portata a casa al termine di questi 14 mesi che dunque dovrebbe aggirarsi sulla cinquantina di milioni netti. Assieme a lui lasceranno l'Arabia anche i membri del suo nutritissimo staff, tra cui i vari Salsano, Lombardo, Battara e l'ex City Yaya Touré. Ad ora resta al suo posto invece Luigi Di Biagio, che da fine agosto 2023 allena la nazionale Under 23 saudita.

Roberto Mancini col suo vice Yaya Touré lo scorso settembre durante un allenamento dell'Arabia Saudita
Roberto Mancini col suo vice Yaya Touré lo scorso settembre durante un allenamento dell'Arabia Saudita

La posizione di Mancini sulla panchina dell'Arabia era diventata traballante dopo la partita d'esordio nel girone delle qualificazioni mondiali asiatiche, un pareggio per 1-1 in casa contro l'Indonesia che aveva aperto il fronte delle critiche lo scorso 5 settembre. La successiva vittoria per 2-1 in trasferta contro la Cina aveva dato respiro al marchigiano, ma poi sono arrivate la sconfitta interna per 2-0 col Giappone e soprattutto lo 0-0 di Gedda contro il Bahrain. Le risposte piccate di Mancini ai giornalisti locali, ma anche i gesti di insofferenza rivolti ai tifosi arabi, sono stati i primi passi verso una separazione che a quel punto è apparsa inevitabile.

Il bilancio di Mancini sulla panchina saudita: tante delusioni

Lo stesso tecnico probabilmente l'ha vista come una liberazione, peraltro pagata a peso d'oro, lasciando dietro di sé una qualificazione non del tutto compromessa – come ha orgogliosamente rivendicato con un post su Instagram che mostrava la classifica del girone mondiale – ma anche un bilancio oggettivamente deludente, numeri alla mano: 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte in 18 partite disputate alla guida dell'Arabia Saudita, inclusa l'uscita agli ottavi nella fase finale dell'ultima Coppa d'Asia all'inizio di quest'anno.

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