Quando si recupera Fiorentina-Inter: non sarà prima di febbraio 2025, si ripartirà dal minuto 17
Tutto quello che conta è che Edoardo Bove si sia ripreso dopo la grande paura provocata dall'arresto cardiaco che ha colpito il 22enne centrocampista della Fiorentina poco dopo il quarto d'ora del match contro l'Inter: il calciatore romano si è svegliato dalla sedazione nella mattinata di lunedì ed è vigile, con esclusione di qualsiasi danno neurologico o cardiorespiratorio. Adesso che si è un po' più sereni, si può iniziare a fare qualche ragionamento su quando sarà recuperata Fiorentina-Inter, partita valida per la 14sima giornata del campionato di Serie A, definitivamente interrotta dopo il drammatico episodio: c'è una certezza, ovvero che la gara non si giocherà prima del febbraio del 2025, a causa del calendario ingolfatissimo, situazione ormai cronica del calcio moderno. Il base al regolamento, la partita sarà ripresa esattamente da dove è stata sospesa e poi definitivamente abbandonata, ovvero dal minuto 17.
Le possibili date del recupero Fiorentina-Inter: si va al 2025
La partita tra Fiorentina e Inter lascerà il campionato di Serie A asteriscato per un bel po' (c'è da recupare anche Bologna-Milan, non disputata per l'alluvione di fine ottobre), visto che non ci sono slot liberi almeno fino all'inizio di febbraio. Il problema è sempre lo stesso, l'affollamento sempre più fitto di match ogni tre giorni, tra competizioni nazionali e coppe europee, che non lascia buchi liberi nei prossimi due mesi.
La prima data buona potrebbe essere quella del 5 febbraio, quando sono calendarizzati due quarti di finale di Coppa Italia: gli altri due quarti sono in programma il 26 febbraio e dunque anche qualora una tra Fiorentina e Inter dovesse approdarvi (devono giocare gli ottavi rispettivamente contro l'Empoli il 4 dicembre e contro l'Udinese il 19 dicembre), la Lega avrebbe buon gioco a spostare le loro partite (o la partita della sola squadra che eventualmente dovesse qualificarsi, le due compagini sono in zone diverse del tabellone) proprio al 26, lasciando libero lo slot del 5 febbraio per il recupero del match di campionato.
Un'altra ipotesi porta alle due settimane immediatamente successive a quella del 5 febbraio, ma occorre che sia Fiorentina che Inter si qualifichino direttamente agli ottavi rispettivamente di Conference League e Champions League, il che peraltro appare ampiamente alla portata di entrambe le squadre viste le classifiche attuali delle due competizioni continentali. In quel caso sarebbero liberi gli slot del 12 e del 19 febbraio, ovvero appunto le date in cui l'UEFA ha fissato le gare di andata e ritorno dei playoff di tutte e tre i tornei che organizza, per le squadre che non si classificano tra le prime 8 del girone unico.
In ogni caso, recuperare il match prima di inizio febbraio è impossibile: ci sarebbe teoricamente anche la settimana post Supercoppa ad inizio gennaio, ma con l'Inter stanca per il ritorno da Riad (in caso di finale giocherebbe poi lunedì 6 gennaio, davvero troppo sotto l'eventuale recupero, avendo poi il 12 gennaio il match col Venezia in campionato), è un'ipotesi da non prendere in considerazione. La decisione in ogni caso arriverà a breve, forse già nel Consiglio di Lega in programma lunedì.
Cosa prevede il regolamento della Serie A sui recuperi
Non ci sono invece dubbi sulle modalità di svolgimento del recupero tra Fiorentina e Inter: al Franchi si ripartirà dal momento dell'interruzione causata dal malore di Bove e decretata dall'arbitro Doveri, ovvero dal 17′ del primo tempo, giocando dunque i 28 minuti più recupero della prima frazione.
La fattispecie è disciplinata chiaramente dall'articolo 30 dello Statuto-Regolamento della Lega nazionale professionisti Serie A, che al Comma 2 recita: "Per le gare interrotte in conseguenza di fatti o situazioni che non comportano l'irrogazione delle sanzioni del Codice di Giustizia Sportiva deve essere disposta la prosecuzione, in altra data, dei soli minuti non giocati. La quantificazione dei minuti non giocati è determinata, con decisione inappellabile, dal direttore di gara".
Lo stesso articolo 30, al comma 4 dispone poi che "La prosecuzione delle gare interrotte avviene con le seguenti modalità:
a) la partita riprende esattamente dalla situazione di gioco che era in corso al momento dell'interruzione, come da referto del direttore di gara;
b) nella prosecuzione della gara possono essere schierati tutti i calciatori che erano già tesserati per le due Società Associate al momento dell'interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara il giorno dell'interruzione, con le seguenti avvertenze: i) i calciatori scesi in campo e sostituiti nel corso della prima partita non possono essere schierati nuovamente; ii) i calciatori espulsi nel corso della prima partita non possono essere schierati nuovamente né possono essere sostituiti da altri calciatori nella prosecuzione; iii) i calciatori che erano squalificati per la prima partita non possono essere schierati nella prosecuzione; iv) possono essere schierati nella prosecuzione i calciatori squalificati con decisione relativa ad una gara disputata successivamente alla partita interrotta; v) le ammonizioni singole inflitte del direttore di gara nel corso della gara interrotta non vengono prese in esame dagli organi disciplinari fino a quando non sia stata giocata anche la prosecuzione; vi) nel corso della prosecuzione, le due squadre possono effettuare solo le sostituzioni non ancora effettuate nella prima gara".
Sono esattamente le stesse norme applicate nel fresco precedente dello scorso campionato di Serie A, quando Udinese-Roma fu prima sospesa e poi interrotta definitivamente – esattamente come Fiorentina-Inter – a causa del malore di N'Dicka. In quel caso il match riprese dal 73′ il 25 aprile, a distanza di 11 giorni dal drammatico episodio: i calciatori scesero in campo per disputare gli ultimi minuti, che videro i giallorossi vincere in pieno recupero grazie al gol di Cristante.