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Quando si gioca il recupero di Bologna-Inter: la data della partita e la decisione sul ricorso

Respinto il ricorso dell’Inter in Corte d’Appello Sportiva ma il recupero della gara di Bologna non ha ancora una data certa. Perché è così difficile pianificarla in calendario? Le ragioni sono due, l’una di tipo legale e l’altra sportiva. Alla luce dei ricorsi in atto ecco a quando può slittare.
A cura di Maurizio De Santis
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Scontro nelle aule della giustizia sportiva tra Bologna e Inter sulla decisione di rifissare la data per recuperare la partita non giocata il 6 gennaio scorso.
Scontro nelle aule della giustizia sportiva tra Bologna e Inter sulla decisione di rifissare la data per recuperare la partita non giocata il 6 gennaio scorso.

Il trend di risultati in campionato, culminati con la sconfitta dell'Inter a San Siro contro il Sassuolo, ha dato uno scossone fortissimo alla Serie A. Lassù, per la corsa al primo posto e allo scudetto, è tutto aperto. Rapporti di forza e distanze ravvicinate lasciano tutto in bilico. Sarà così almeno fino al 27 aprile, la prima data utile individuata in calendario per recuperare la partita contro il Bologna non giocata il 6 gennaio scorso. Perché proprio allora? Il botta e risposta dei ricorsi, la decisione in ultima istanza che arriverà su pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni, gli impegni legati ad altre competizioni restringono (e al tempo stesso allontanano) il campo delle ipotesi. Ecco perché per fortuna o purtroppo, il match due mesi fa in programma al Dall'Ara è asso nella manica e gap psicologico che può mettere pressione alla luce degli impegni nelle Coppe (in Champions League come in Coppa Italia) e del calendario.

Quando si recupera Bologna-Inter? Impossibile stabilirlo con certezza adesso con il rischio che quell'asterisco nella classifica della Serie A resti tale almeno fino a quando la matassa non verrà sbrogliata, lasciando sospesa la corsa scudetto e alimentando la convinzione che la stagione possa essere condizionato da questa situazione di oblìo. Perché è così difficile individuare una data in calendario? Le ragioni sono due, l'una di tipo legale e l'altra sportiva.

La prima è vincolata al percorso della giustizia sportiva, fino al Collegio di Garanzia del Coni quale atto finale: in ballo c'è la diatriba tra i club scoppiata il 6 gennaio scorso quando, in seguito a un'epidemia di Covid tra i rossoblù, l'Ausl emiliana di riferimento mise in quarantena la squadra impedendole di scendere in campo al Dall'Ara contro l'Inter. Il giudice sportivo ritenne che le "cause di forza maggiore" fossero reali e optò per il recupero dell'incontro, lasciando agli organi competenti il compito di pianificare giorno e ora del match. I nerazzurri impugnarono l'atto ricorrendo in Corte d'Appello Sportiva (che ha respinto il ricorso, disponendo che il match venga giocato) e innescando di fatto la battaglia procedurale nelle aule di tribunale.

La seconda, invece, è legata al cammino nelle Coppe della squadra di Inzaghi, ancora in corsa sia in Coppa Italia (è qualificata per la semifinale contro il Milan in programma tra andata e ritorno il 1° marzo e il 20 aprile) sia in Champions League (tra il 16 febbraio e l'8 marzo giocherà il doppio confronto con il Liverpool negli ottavi di finale).

La data del recupero di Bologna-Inter: quando si gioca

Quando si gioca Bologna-Inter? Non prima della fine di aprile alla luce del tira e molla tra ricorsi e controricorsi che – considerata la tempistica procedurale – rimanderà tutto a dopo il verdetto dell'ultimo grado della giustizia sportiva. Una delle prime date ipotizzate per il recupero era stata il 23 febbraio che, tra campionato e Champions (16 febbraio), avrebbe costretto i nerazzurri a giocare quattro gare in nove giorni: domenica 20 febbraio col Sassuolo, mercoledì 23 la sfida con i felsinei, venerdì 25 l'anticipo con il Genoa a Marassi.

Il tour de force non avrebbe risparmiato nemmeno i rossoblù che sarebbero andati in campo tre volte in meno di una settimana: lunedì 21 febbraio gara con lo Spezia, il 23 per il recupero con l'Inter, il 26 contro la Salernitana. La decisione del giudice sportivo impugnata dai nerazzurri ha lasciato tutto in sospeso.

La verifica da parte del direttore di gara che, attesi i 45 minuti come da regolamento, rimanda tutti a casa per l'assenza in campo del Bologna.
La verifica da parte del direttore di gara che, attesi i 45 minuti come da regolamento, rimanda tutti a casa per l'assenza in campo del Bologna.

Ad aprile ci sono quattro finestre disponibili ma per nessuna di queste si può mettere la mano sul fuoco. Si tratta dei giorni 5-6, 12-13, 26-27 ma sono strettamente legati alla doppia sfida con il Liverpool: se l'Inter passa il turno nelle prime due settimane di aprile sarà in campo per i quarti di finale di Champions mentre nell’ultima settimana, in caso di qualificazione ulteriore, il 26-27 aprile sono in programma le semifinali di andata. Da escludere la settimana compresa tra il 17 e il 24 aprile: il 20 c'è il ritorno della semifinale di Coppa Italia col Milan. In una situazione del genere non si potrà recuperare il match col Bologna prima di maggio. C’è un precedente poco incoraggiante: Lazio-Torino dello scorso campionato fu rigiocata in extremis, ovvero tra la penultima e l’ultima giornata di Serie A.

Bologna-Inter, la decisione sul ricorso

Nel ricorso presentato e bocciato in Corte d'Appello Sportiva l'Inter aveva contestato il verdetto del giudice sportivo e chiesto vittoria a tavolino (0-3) e punto di penalizzazione inflitto al Bologna per non essersi presentato in campo come da regolamento. Al Dall'Ara la squadra di Inzaghi svolse solo una seduta d'allenamento nell'attesa dei 45 minuti oltre i quali l'arbitro, verificata l'assenza dell'avversario, avrebbe rimandato tutti a casa. Il Bologna, dal canto suo, si era fatto scudo della sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna che respinse il ricorso della Lega Serie A contro il provvedimento dell'Ausl emiliana. L'Inter mirava a sminuire anche questo aspetto sostenendo che da parte del Bologna non fosse stato fatto abbastanza per consentire alla squadra di giocare ugualmente la partita in condizioni di sicurezza e di tutela del gruppo squadra.

Dopo la sentenza in Corte d'Appello ci sono 30 giorni di tempo per rivolgersi al Collegio di Garanzia del Coni, l'ultimo organo della giustizia sportiva che metterà fine alla questione dibattuta finora. Anche in questo caso, ru arrivando fino all'ultimo grado, il Bologna è deciso a far valere le proprie ragioni aggrappandosi a un precedente che ha fatto giurisdizione, ovvero la decisione su Juventus-Napoli del 4 ottobre 2020 che riconobbe al club assente (i partenopei) l'attenuante della "causa di forza maggiore" per l'ordine dell'autorità sanitaria (l'Asl campana che fermò la trasferta degli azzurri a Torino per alcuni casi di Covid).

Alla luce della tempistica procedurale dei ricorsi, il recupero Bologna-Inter rischia di slittare ad aprile.
Alla luce della tempistica procedurale dei ricorsi, il recupero Bologna-Inter rischia di slittare ad aprile.

Basterà? Non è detto. Intanto i felsinei hanno segnato un punto a loro favore con la sentenza della Corte d'Appello. La stessa Inter faceva leva su un altro precedente molto più vicino nel tempo: il caso Udinese-Salernitana del 21 dicembre quando il giudice sportivo, nonostante il provvedimento della Asl di Salerno, punì i granata con lo 0-3 a tavolino e il -1 in classifica motivando quel verdetto afflittivo con la negligenza da parte dei campani. In buona sostanza, non avevano messo in atto tutte le strategie necessarie per garantire lo svolgimento della gara.

La CAS, però, ha bocciato quel verdetto, restituendo il punto ai granata, annullando il ko e disponendo che la gara si giochi. Una beffa doppia per i friulani, bocciati anche sul ricorso presentato per disputare di nuovo il match con l'Atalanta del 6 gennaio scorso e perso con un risultato pesante (6-2). Nulla da fare anche per la ‘dea': la sfida contro il Torino andrà recuperata.

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