Quando rientra Lukaku dall’infortunio? È tormentato dalle possibili ricadute
Rinunciare al proprio attaccante più importante nel momento più difficile della stagione. Romelu Lukaku non giocherà contro la Roma alla ripresa del campionato e, con ogni probabilità, non ci sarà nemmeno in Champions League per sfidare il Barcellona. Due pessime notizia in una sola giornata per Simone Inzaghi. Toccherà ancora a Edin Dzeko sopperire al vuoto lasciato là davanti dal belga.
Cosa è successo a Big Rom? L'infortunio muscolare che lo ha bloccato (impedendogli di giocare anche il derby) non è del tutto superato. L'acciacco non è guarito. E, più ancora, l'ex Chelsea è tormentato. Dentro di sé è combattuto dalla voglia di mettere addosso la maglia nerazzurra per dare tutto e dal timore che un'eventuale ricaduta o, peggio, un aggravamento delle condizioni gli possa precludere la partecipazione ai Mondiali.
L'Inter non vuole rischiarlo, lui ha altre paure per la testa. In questo contesto la distrazione dei flessori della coscia sinistra ha aggiunto zavorra alla possibilità di rimettersi in carreggiata in fretta dopo la sbandata in Serie A e nel girone di Coppa. I venti giorni inizialmente stimati come sufficienti perché la punta recuperasse si sono trasformati in uno stillicidio: prima il tempo per ristabilirsi si è dilatato a un mese adesso ne occorrerà ancora un po' in più.
Il segnale di via libera non è arrivato. Aggregarsi di nuovo alla squadra e svolgere allenamento regolare avrebbe aiutato a dissolvere ogni dubbio. Il fatto che abbia continuato per ora a lavorare da solo è stata la peggiore notizia che il tecnico potesse ricevere. La struttura fisica imponente lo costringe a centellinare ogni sforzo, lo invita alla cautela e a non avere fretta. Ecco perché – considerato che sullo sfondo c'è la chiamata del Belgio – non c'è volontà di accelerare il rientro né di sottoporsi a uno stress tale da farsi ancora male.
La deduzione è molto semplice: se non puoi essere a disposizione al sabato – giorno della gara contro la Roma nell'anticipo di campionato – è davvero difficile che qualcosa cambi di colpo in previsione della gara con i catalani. E soprattutto, ammesso ce la faccia, quale sarebbe la sua autonomia? Varrebbe la pena di vederlo in campo per una ventina di minuti col brivido e a mezzo servizio, con l'ansia addosso che al primo scatto può accadere il peggio? Interrogativi che hanno una sola risposta negativa.