Quando Moggi si oppose al rinvio della Serie A per Papa Wojtyla perché non conveniva alla Juventus

La morte di Papa Francesco è stata un duro colpo per milioni di cattolici, ma non solo. Il Pontefice argentino era stato amato e apprezzato. In Italia sono stati proclamati cinque giorni di lutto nazionale. Il calcio si è fermato lunedì 21 aprile, quando erano in programma partite di ogni categoria professionistica, e si fermerà anche nel giorno dei funerali (il 26). Le polemiche non sono mancate per i rinvii di lunedì e il successivo spostamento a mercoledì delle quattro partite di Serie A. E le polemiche risuonano e montano anche per i rinvii di sabato, soprattutto per Inter-Roma. Anche quando morì Giovanni Paolo II, esattamente vent'anni fa, il mondo del pallone si fermò. Un anno più tardi si scoprì cosa ci fu anche sotto quella sospensione, frutto di telefonate tra l'allora Ministro degli Interni Pisanu e Luciano Moggi, che diede consigli sulla questione, consigli tutt'altro che disinteressati.
La Serie A si ferma per il Papa Francesco
Il calcio si è fermato lunedì 21 aprile, decisione che ha provocato più di qualche discussione, ma che era ampiamente prevedibile. Stop al pallone anche nel giorno delle esequie del Papa il 26 aprile. Ci si ferma come è accaduto esattamente nell'aprile 2005, quando si chiuse il lungo pontificato di Giovanni Paolo II. Il turno di campionato di Serie A del 2 e 3 aprile venne rinviato, di fatto slittò di una settimana. Una decisione dettata dal buonsenso, si pensò. Papa Wojtyla aveva seri problemi di salute e i suoi ultimi giorni furono un vero calvario. Si decise di stoppare il calcio, che ripartì regolarmente la settimana successiva e proseguì fino a fine maggio, con un turno infrasettimanale in più.
La telefonata tra Moggi e Pisanu
Un anno dopo, anzi tredici mesi più tardi, scoppiò Calciopoli, lo scandalo che travolse il calcio italiano. Una domenica di maggio del 2006 iniziarono a uscire le prime notizie, poi una sfilza di intercettazioni che coinvolsero, a vario titolo, una serie di personaggi, all'epoca, illustri del mondo del pallone. Tra le decine di intercettazioni ce n'è stata una che ha coinvolto l'allora ministri Pisanu e Luciano Moggi, che parlarono anche nei momenti precedenti alla morte di Giovanni Paolo II.

Papa Wojtyla morì sabato 2 aprile 2005 (alle 21:37). Quel giorno si sarebbero dovuti teneri alcuni anticipi di Serie A, ma anche partite di B e C. Le condizioni del Pontefice erano serie e sembrava chiaro ciò che sarebbe successo. Nelle ore precedenti a quel turno di campionato di Serie A. Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, parlò al telefono con Pisanu, Ministro degli Interni. I due si conoscono bene, sono legati da amicizia duratura, e in una precedente telefonata intercettata si parla del destino della Torres. Pisanu e Moggi nella telefonata fatta prima della morte del Papa parlano, invece, della possibile sospensione delle partite.
I consigli di Moggi: "I tifosi capiscono"
Il ministro, come si evince dagli audio, dice a Moggi: "La cosa peggiore è se il Papa morisse un'ora prima della partita, a quel punto si sospendono le partite". Moggi ha la risposta pronta: "Tu fai partire l'ordine che nel caso il Papa muore anche cinque minuti prima non si fa la partita, così sanno perfettamente come si devono comportare".
Pisanu era il titolare degli Interni, doveva garantire anche l'ordine pubblico e si chiede come reagirebbero i tifosi in caso di stop. L'allora dirigente juventino risponde con nonchalance: "I tifosi capiscono, perché anche i tifosi, la maggior parte almeno, a questo Papa ci sono attaccati, quindi non succede niente perché si mettono a piangere, te lo dico io".
Moggi spiega a Giraudo perché voleva il rinvio
Terminata la telefonata con Beppe Pisanu, Moggi chiama Antonio Giraudo (amministratore delegato della Juventus, dal 1994 al 2006) e gli parla della chiacchierata con il Ministro e ‘svela' il suo vero motivo d'interesse per l'eventuale rinvio. Il motivo reale sono gli indisponibili della Fiorentina: "Antonio stavano per sospendere tutta la giornata indipendentemente dalla morte del Papa, ora bisogna andare. Perché non è giusto che cominciamo a giocare noi. Noi ci troviamo di fronte una squadra con due infortunati importanti e due squalificati, e così perdi il vantaggio. Oppure si riparte dalla giornata che abbiamo adesso rispetto a infortunati e squalificati, e non va mica bene questa maniera".
Slitta tutto il campionato, Fiorentina-Juve finisce 3-3
Motivazioni dettate da una pura convenienza tecnica. LaFiorentina è senza quattro calciatori – i due squalificati erano Viali e Obodo. Moggi cerca di far slittare tutte le partite al turno successivo. E così sarà perché la Lega Calcio decide che il campionato sarebbe ripartito il weekend seguente dalle partite del turno rinviato. Slittò in modo completo di turno l'intero calendario della Serie A. Fiorentina-Juventus si giocò sabato 9 aprile, terminando 3-3. Juve tre volte in svantaggio e a segno con Del Piero e Ibrahimovic, doppietta, per i viola gol di Pazzini, Chiellini e Dainelli.