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Quando Antonio Conte descrisse la trasferta a Napoli come “un assedio di guerra con i lacrimogeni”

Antonio Conte sta per firmare il contratto con il Napoli, in Rete spunta un video che risale a un po’ di anni fa in cui denunciava l’accoglienza ricevuta dalla Juventus all’arrivo negli stadi.
A cura di Maurizio De Santis
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Azioniamo il rewind, torniamo indietro nel tempo fino a marzo 2013 e alle parole tutt'altro che lusinghiere snocciolate verso la città di Napoli e i suoi tifosi da Antonio Conte. Il contesto, però, lo spinse a fare quelle considerazioni, tutte legate al clima ostile che attendeva (e attende tuttora) la Juventus.

Allora, il tecnico che nei prossimi giorni potrebbe firmare un triennale con il club di De Laurentiis, era sulla panchina dei bianconeri e, con la vittoria di Bologna, allungò la falcata verso lo scudetto. Edinson Cavani, il Matador azzurro, fu il bomber della stagione che si chiuse con la conquista del titolo dei bianconeri, tallonati proprio dai partenopei (secondi).

Al Dall'Ara l'allenatore pugliese venne tacciato di aver provocato gli animi dei tifosi per un eccesso di esultanza a corredo delle reti di Vucinic e Marchisio. Fece una smorfia anche Pioli (11 anni fa in rossoblù) e nel corso delle interviste quel furore divenne oggetto di discussione, aspro botta e risposta.

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"Forse lei non mi conosce…", disse Conte che ricordò all'interlocutore come quel suo atteggiamento fosse semplicemente un'esplosione di gioia per un risultato importante ai fini della classifica e dell'obiettivo scudetto. Quella spiegazione, però, non convinse  e lui si giustificò chiarendo che non c'era alcuna volontà di mancare di rispetto, tantomeno aizzare il pubblico bolognese.

"Ma io ho esultato con il pubblico juventino, mi sono girato dalla parte dei nostri tifosi. Se non posso farlo nemmeno con loro… a un minuto dalla fine, siamo 2-0, la vittoria può aiutarci a cucire addosso lo scudetto e adesso devo stare pure attento dove esulto, con chi esulto… ma stiamo scherzando?".

Fin qui la spiegazione risentita di Conte che non lasciò cadere l'argomento. Anzi, rilanciò facendo riferimento all'accoglienza riservata alla sua squadra quando arriva negli stadi. "Sono rimasto veramente esterrefatto che una città civilissima come Bologna ci ha accolto con bastonate, pietre, sputi, insulti…. Perché non mettiamo qualche telecamera e facciamo vedere quello che succede quando arriviamo?".

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Lo sfogo di Conte arrivò al picco quando tirò in ballo un accostamento che, a risentirlo oggi, qualche tifoso del Napoli potrebbe anche storcere il muso.

"Se succede a Bologna, che è una città non civile ma civilissima… allora è finita, è finita. Perché me lo posso aspettare… va be', è successo quello che è successo a Napoli… mancava l'assedio di guerra, con i lacrimogeni. Ma se io mi devo aspettare che anche a Bologna, città civile, veniamo accolti in questa maniera, allora veramente c'è la voglia di andare fuori all'estero".

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