video suggerito
video suggerito

Quali sono le squadre di Serie A penalizzate dallo stop al Decreto Crescita e cosa cambia per il calciomercato

Le squadre di Serie A maggiormente penalizzate dalla fine del Decreto Crescita. Tremano le big del campionato italiano.
A cura di Fabrizio Rinelli
4 CONDIVISIONI
Immagine

La fine del Decreto Crescita in Italia fa tremare la Serie A. La proroga della misura economica che permetteva alle società di calcio di ottenere importanti agevolazioni fiscali sugli ingaggi di calciatori presi dall'estero è stata dunque definitivamente cancellata dopo un'accesa discussione all'interno del Consiglio dei Ministri. Negli ultimi quattro anni le società hanno potuto acquistare diversi campioni, fino alla scorsa sessione di mercato estiva. Ora da inizio gennaio tutto questo è finito mettendo a forte rischio i bilanci di diversi club italiani.

Milan e Inter soprattutto tremano per via di questa improvvisa rivoluzione economica. Con loro anche il Napoli e in parte la Juventus. Un danno enorme se si pensa che quasi la metà delle operazioni di mercato in Serie A fatte da luglio a fine agosto sono state chiuse utilizzando il Decreto Crescita: 64 su 129. Con quasi 140 milioni di euro risparmiati la Serie A era riuscita finalmente a trovare il suo equilibrio e la propria competitività. Ma ora le cifre considerate come risparmiate da febbraio dovranno essere nuovamente riconsiderate.

Marcus Thuram, arrivato quest'estate all'Inter.
Marcus Thuram, arrivato quest'estate all'Inter.

Il Decreto Crescita prevedeva dal 1 gennaio 2020 un regime fiscale agevolato per chi decideva di arrivare in Italia – tanto per lavoratori italiani che stranieri – dall'estero. Tassazione sul reddito calata dal 45% al 25%. Così è stato per chi non è stato residente in Italia nei due anni precedenti. Coloro che effettuavano questo percorso sapevano che il regime sarebbe stato applicato solo in caso di permanenza in Italia per almeno due anni.

Pulisic, arrivato in estate al Milan.
Pulisic, arrivato in estate al Milan.

Milan e Inter le squadre maggiormente penalizzate dal Decreto Crescita

Motivo per cui le società italiane da quel momento hanno potuto offrire ingaggi più alti a giocatori che nelle due stagioni precedenti tutti loro erano stati lontani dalla Serie A dando loro la possibilità di guadagnare un netto molto più alto. Un ingaggio da 10 milioni lordi – per esempio – senza Decreto corrisponde ora a quasi la metà e cioè 5,5 milioni. Il Milan sembra essere la più penalizzata soprattutto perché è il club che nell'ultimo mercato ha usufruito maggiormente della manovra con ben 6 giocatori coinvolti: Loftus-Cheek (4 milioni), Reijnders (1.7 milioni), Pulisic (4 milioni), Okafor (2 milioni), Musah (2 milioni) e Chukwueze (4 milioni). Da capire ora quale sarà la strategia di mercato del club rossonero per il futuro senza il Decreto Crescita dato che la nuova proprietà ha agito più di tutti seguendo questo percorso.

Come i rossoneri anche l‘Inter visti gli arrivi di Thuram (6 milioni), Pavard (5 milioni), Sommer (2.5 milioni) e Bisseck (800mila) nel corso dell'ultima sessione estiva. Il Napoli invece con gli acquisti di Natan (1.1 milioni), Cajuste (1.2 milioni) e Lindstrom (2.3 milioni). La Juventus ha invece preso Weah l'estate scorsa (2 milioni). Discorsi non certo migliori anche per la Roma con Ndicka (4 milioni) e Aouar (3 milioni). Sull'altra sponde del Tevere invece la Lazio deve fare i conti con Guendouzi (2.5 milioni), Kamada (3 milioni), Castellanos (1.8 milioni) e Isaksen (1.3 milioni). Sicuramente ora tutto sarà da rivedere per il calcio italiano in vista di un futuro sempre più incerto. Anche in vista degli acquisti già programmati da gennaio, come ad esempio il centrocampista canadese Tajon Buchanan dal Bruges promesso sposo dell'Inter e Serhou Guirassy, centravanti dello Stoccarda per il Milan, senza dimenticare Hojbjerg dal Tottenham per la Juventus, tutto potrebbe cambiare.

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views