Quagliarella è una furia, lite con Yoshida: lo affronta a muso duro, rissa sfiorata
Un pareggio di rabbia. Fabio Quagliarella ne ha abbastanza in corpo perché nella vittoria a Verona ci aveva creduto. Con quei tre punti la Sampdoria sarebbe salita a quota 32, avrebbe portato a casa un successo pesante anche in vista del derby da ultima spiaggia con il Genoa, spingendosi un po' più in avanti verso quella salvezza che a quattro giornate dalla fine del campionato è ancora in bilico. Liguri in vantaggio con un gol di Francesco Caputo (rigore col brivido per l'errore, poi spazzato via dal tap-in vincente), vengono raggiunti nella fase più calda della ripresa (1-1, rete di Caprari).
Il rammarico è grande, l'adrenalina è ancora in circolo. Quagliarella è visibilmente stizzito per la grande occasione sprecata. Sta per uscire dal campo quando, nei pressi di Yoshida, gli dice qualcosa. È una sorta di rimbrotto, la mimica tradisce nervosismo. Perché ce l'ha con lui? Dal difensore giapponese, subentrato a Ferrari cinque minuti prima del pareggio dell'Hellas, si aspettava un contributo quanto a concentrazione e maggiore freschezza. E lo ritiene responsabile di aver "bucato" – come si dice in gergo – l'intervento sull'attaccante.
Lo sviluppo dell'azione di contropiede del Verona spiega cosa può aver fatto saltare i nervi a Quagliarella. Dalle immagini si nota come Yoshida, forse nel timore di provocare rigore, non riesce ad affondare il tackle con decisione su Caprari e se lo lasci sfuggire. Lo insegue (inutilmente) ma l'ex è più rapido di tutti e in diagonale piazza la palla del pari.
Il resto è affidato alle immagini registrate dai tifosi sugli spalti del Bentegodi ed è il riverbero di una settimana molto difficile per i blucerchiati dopo la sconfitta in casa contro la Salernitana. Si nota Quagliarella che ferma il compagno di squadra e lo rimprovera. La reazione del difensore è immediata, plateale. C'è un accenno di rissa, quasi arrivano alle mani e sono separati dai compagni di squadra, Candreva e Caputo.
Lo sfogo continuerà anche nello spogliatoio. "Le partite sono pesanti… le stiamo giocando al limite della tensione e dell’aspetto nervoso – dice Giampaolo nelle interviste del dopo gara, provando ad abbassare i toni dell'episodio -. C’è arrabbiatura, risentimento ma questo è sinonimo di vitalità. Altrimenti ti appiattisci e non riesci più a fare nulla".