Pulisic spiega i dettagli imbarazzanti dell’infortunio contro l’Iran: “È stato doloroso”
Il gol segnato da Christian Pulisic nella sfida contro l'Iran è stato doloroso e tremendo nonostante abbia avuto un peso fondamentale per la qualificazione degli Stati Uniti agli ottavi di finale dei Mondiali. Non riusciva a gioire, non poteva: per segnare quella rete s'era immolato, senza timore delle conseguenze che gli avrebbe procurato il contatto con il portiere asiatico.
Il centrocampista degli Usa e del Chelsea ha subito un colpo alla parte bassa dell'addome, un impatto traumatico che l'ha piegato in due lasciandolo a terra per diversi minuti. È stato un episodio grottesco anche per gli sviluppi di quel momento: lui era accasciato sulla linea di porta avversaria, i compagni di selezione festeggiavano. C'è voluto ancora qualche attimo prima che si accorgessero di lui.
Pulisic s'è rialzato a fatica, prima sorretto a braccia poi è sceso di nuovo in campo. Ma ha terminato anche la prima frazione per onor di firma: nell'intervallo è stato sostituito e accompagnato in ospedale per controlli. Da lì è stato lui stesso a condividere una storia su Instagram nella quale rassicurava tutte sulle sue condizioni. Anzi, si diceva fiducioso in previsione del prossimo incontro in calendario con l'Olanda.
Oggi in conferenza stampa s'è mostrato più cauto e ha voluto spiegare cosa gli è realmente successo, spazzando via anche le allusioni più ironiche sulla parte interessata dal trauma: è stato colpito all'osso pelvico, non ai testicoli come molti avevano immaginato, ingannati dalla prospettiva del contatto. Molti credevano che la definizione di "lesioni addominali" nel report medico della selezione americana servisse per nascondere altro… che la zona interessata fosse quella intima.
“Non sono stato colpito ai testicoli – ha spiegato Pulisic sorridendo – È stato molto doloroso ma quell’osso è lì proprio per proteggere”. Chiarito il mistero, la domanda adesso è una sola: ce la farà a essere pronto per la sfida con gli Orange? “Sto facendo di tutto per giocare ma deciderò assieme allo staff medico cosa fare”.
Il giocatore dei Blues è uno dei punti fermi della nazionale statunitense ma mostra grande umiltà quando ammette che qualsiasi risultato, nel bene o nel male, si raggiunge di squadra. Non bastano le individualità, è la forza del gruppo a fare la differenza: “So che quando sono stato costretto a uscire dal campo e ho visto Aaronson giocare al mio posto mi sono detto di non preoccuparmi… perché conosco questi ragazzi. Vedi il talento, il lavoro che hanno svolto nella consapevolezza che ci si aiuta a vicenda”.
L’assenza di Pulisic non è l’unica nota stonata in previsione del match con gli olandesi: anche l’attaccante Josh Sargent non è in buone condizioni. Lui, però, a causa di un dolore alla caviglia.