Pugno di ferro del Bayern sui calciatori non vaccinati: tagliati gli stipendi
Tagliare lo stipendio ai calciatori che hanno scelto, per differenti ragioni, di non vaccinarsi. È la decisione durissima del Bayern Monaco verso quei tesserati che, in un periodo molto delicato per la recrudescenza dei contagi da Covid in Germania, non hanno ancora aderito alla campagna di prevenzione e profilassi nel Paese. Joshua Kimmich (nella foto), Serge Gnabry, Jamal Musiala, Eric Maxim Choupo-Moting e Michael Cuisance sono i giocatori puniti severamente dal club bavarese. Un segnale forte che arriva dopo la discussione generata dalla posizione proprio di Kimmich che di recente è stato costretto a saltare alcune partite sia in nazionale sia con lo stesso Bayern: pur essendo perfettamente in salute, è stato messo in quarantena preventiva per essere stato a contatto con un positivo. E le parole di Thomas Müller spiegano bene qual è l'umore all'interno dello spogliatoio: "Se tutti fossimo vaccinati mi sentirei un po' più tranquillo".
Il provvedimento del Bayern Monaco è legittimo? Sì anche se non c'è ancora ufficialità e ne fa menzione la Bild. Dallo scorso 1° novembre le società – in riferimento a un atto del governo tedesco per le aziende – possono anche non corrispondere lo stipendio ai giocatori che, positivi al Covid oppure in isolamento cautelare/preventivo, hanno deciso di non vaccinarsi. Per effetto della loro scelta è come se risultassero assenti ingiustificati al lavoro: si spiega così la sospensione degli compensi mensili fino al loro reintegro nel gruppo squadra. La situazione di Kimmich è un po' più grave rispetto a quella degli altri compagni di spogliatoio incappati nel pugno di ferro della dirigenza tedesca a causa dei quindici giorni di stop a scopo cautelare.
Per tutti la sanzione è scattata dopo essere stati convocati in riunione al cospetto del presidente Herbert Hainer. Dinanzi al massimo dirigente, alla presenza anche dell'amministratore delegato Oliver Kahn, del direttore sportivo Hasan Salihamidzic e dal direttore amministrativo Jan-Christian Dreesen, i cinque calciatori hanno ricevuto la comunicazione secca della decisione. Nessuna discussione, nessuna possibilità di confronto né di chiarire le loro perplessità alla base della volontà di non vaccinarsi. Solo un messaggio molto chiaro: se positivi o messi in quarantena, non riceveranno lo stipendio per tutti i giorni di assenza.