Psg e Mbappé agli stracci e ai ricatti trasversali: se non rinnova il club licenzierà i dipendenti
Ai veti e ai ricatti incrociati. Agli stracci. Il rapporto tra Kylian Mbappé e il Paris Saint-Germain è finito malissimo. Il calciatore ha un contratto per un altro anno ma non ha alcuna intenzione di rinnovare: in testa ha una sola cosa, vuole andare al Real Madrid e attende che il club spagnolo faccia un cenno, una mossa ufficiale, si decida ad affondare il colpo e a mettere sul piatto un bel po' di milioni.
Nella peggiore delle ipotesi, qualora in questa finestra di mercato non si trovi una exit-strategy che vada bene a tutti e ponga fine al tiro alla fune, il calciatore si "godrà" l'esilio dorato per un altro anno e poi sarà libero di andare via con tanti saluti ai francesi che lo perderebbero a costo zero. È un braccio di ferro che va avanti da tempo, culminato nelle ultime ore (anche) con la rimozione di ogni riferimento al tesserato dallo store e dalla facciata dello stadio.
Riflessi di questa lotta intestina hanno infastidito anche il neo allenatore, Luis Enrique, che s'è ritrovato la patata bollente tra le mani (non è l'unica, considerata la smobilitazione anche per Neymar e Verratti messi alla porta) e le voci sulla possibilità di dimissioni sono state molto più che un semplice sussurro di spogliatoio. Sono rientrate ma c'è del fuoco vivo che cova sotto la cenere.
La situazione è tutt'altro che tranquilla soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi. La società gli ha già spiegato con le buone e con le cattive (Mbappé è stato escluso dalla tournée in Giappone e tenuto in naftalina rispetto alla rosa ufficiale) che la sua posizione è inaccettabile: se non mette nero su bianco per lui non c'è spazio e deve andar via adesso, perché una sua partenza a costo zero costituisce una grave perdita economica e di immagine.
A mali estremi, estremi rimedi. Li ha raccontati il quotidiano transalpino "L'Equipe" che ha fatto menzione di una sorta di documento (l'ennesimo) che sarebbe stato sottoposto al calciatore. In buona sostanza gli ha scaricato addosso (almeno ci ha provato) l'eventuale responsabilità di decisioni dolorose da prendere per ragioni finanziarie e di bilancio a causa dei parametri del Financial Fair Play nei quali rientrare.
Cosa gli ha detto? Se saluterà tutti a titolo gratuito, "per colpa sua" i vertici del club saranno costretti a vendere giocatori importanti e perfino a licenziare molti dipendenti. Un modo molto crudo per fargli terra bruciata intorno e alimentare malcontento nei confronti del giocatore, per spingerlo alla cessione ora.
Luna di fiele. Nella stessa condizione, sia pure per ragioni differenti, sono anche Neymar e Verratti altre stelle molto costose di cui il Psg ha deciso di disfarsi. Nella rivoluzione parigina di mercato è previsto che a rotolare sia anche le loro teste.