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PSG condannato a pagare 55 milioni di euro a Mbappé entro una settimana: non c’è prova del patto verbale

La commissione legale della Federcalcio francese ha condannato il Paris Saint-Germain a pagare, entro una settimana, 55 milioni di euro al suo ex calciatore Kylian Mbappé: non c’è nessuna prova che dimostra l’esistenza di un accordo verbale tra le parti né degli eventuali termini pattuiti.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Paris Saint-Germain dovrà pagare 55 milioni di euro di stipendi arretrati al suo ex calciatore Kylian Mbappé. E dovrà farlo entro una settimana se vorrà evitare ulteriori sanzioni. Questo ha infatti stabilito la Commissione Legale della Federcalcio francese riguardo alla disputa sorta tra l'attaccante passato a parametro zero al Real Madrid nell'ultima sessione di mercato e la compagine parigina intorno agli ultimi tre mesi di stipendio (aprile, maggio e giugno 2024), a cui si aggiungono anche alcuni bonus, non versati al calciatore in nome di un accordo verbale che le parti avrebbero raggiunto in passato.

Tale patto orale, stando a quanto ha sostenuto il club transalpino, prevedeva che il PSG non fosse tenuto al pagamento del salario mensile del calciatore dal momento in cui avesse firmato con un'altra squadra a parametro zero. Da qui dunque nasce la decisione di non pagare le ultime tre mensilità previste dal contratto con l'attaccante ex Monaco quando quest'ultimo si è accordato per passare da svincolato al Real Madrid a partire dal 1° luglio 2024.

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Kylian Mbappé ha però ritenuto che quell'accordo verbale avesse perso qualsiasi validità nel momento in cui il PSG non ha rispettato i patti riducendo drasticamente il suo impiego in campo dal momento in cui ha annunciato il suo addio fino al termine della stagione e pertanto si è rivolto alle autorità sportive per ricevere quegli stipendi non versatigli dalla società di proprietà dell'emiro del Qatar Al Thani e presieduta da Nasser Al-Khelaifi.

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Per chiudere immediatamente la disputa la Professional Football League (la Federcalcio francese) aveva proposto un patteggiamento che aveva trovato d'accordo il club francese ma non il calciatore che ha quindi rifiutato l'offerta. Risultando impossibile una mediazione la commissione legale federale ha esaminato nel dettaglio il caso ed emesso il suo verdetto. E, non essendoci alcuna prova di questo accordo verbale e degli eventuali termini pattuiti tra le parti, ha condannato il PSG a pagare, entro una settimana, quanto dovuto al suo ex tesserato, vale a dire i 55 milioni di euro corrispondenti agli ultimi tre mesi di stipendio del calciatore e i relativi bonus etici previsti dal suo contratto.

La questione però non sembra essersi conclusa qui dato che il PSG ha annunciato che non ha intenzione di pagare gli stipendi arretrati non versati a Kylian Mbappé e, sottolineando quali siano i limiti del potere giuridico della Commissione legale della Federcalcio francese, aspetta dunque che lo stesso calciatore rivendichi i diritti che dice di avere davanti al tribunale del lavoro, unico competente secondo il club parigino per dirimere la vicenda.

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