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Prosciolto dall’accusa di pedofilia, Sigurdsson parte al contrattacco: chiesti 6 milioni di danni

Gylfi Sigurdsson è stato prosciolto in formula piena ma la giustizia inglese ha impiegato oltre due anni, rovinando la vita privata e professionale del giocatore islandese. Che adesso pretende un risarcimento danni milionario.
A cura di Alessio Pediglieri
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Gylfi Sigurdsson è stato prosciolto da tutte le accuse di violenza sessuale nei confronti di minori che lo aveva denunciato nel 2021, motivo per cui il giocatore islandese che era tesserato nell'Everton e nazionale del suo Paese fu allontanato dal mondo del calcio, non potendo più giocare. Dopo due anni, però, è arrivata la sentenza definitiva: innocente. Ma la giustizia britannica ha impiegato troppo tempo e così il giocatore adesso sta pensando ad una controdenuncia pretendendo un risarcimento da sei milioni di euro.

La vicenda scosse il mondo del calcio inglese e islandese perché Gylfi Sigurdsson in patria è considerato un'icona calcistica, venerato come un dio del pallone, eletto migliore atleta islandese per 8 volte e inserito nel gotha dei più forti islandesi di ogni tempo. Nel 2021 era anche titolare nell'Everton, squadra di Premier League che però lo ha accantonato immediatamente dopo le accuse rivolte nei suoi confronti benché non vi fossero mai state prove certe di colpevolezza. Un tunnel profondo professionale e personale in cui scivolò Gylfi Sigurdsson inesorabilmente, finendo in un oblio quasi assoluto.

Di lui non si è mai fatto il nome, per motivi di privacy ma che fosse lui l'uomo fermato dalle forze dell'ordine, arrestato e poi rilasciato su cauzione, fu quasi subito un segreto di pulcinella perché in Islanda il suo nome fu subito accostato a quello del sospettato. Senza dimenticare che venne escluso dalla rosa dell'Everton e sparì dal mondo del pallone, scaricato anche dai propri sponsor. Così, è stato costretto a vivere questi due ultimi anni nell'isolamento quasi completo lontano dai riflettori e dall'opinione pubblica. Un purgatorio che si è concluso all'alba di due anni dopo quelle terribili accuse.

"La squadra investigativa e il servizio dell'accusa hanno lavorato insieme e sono giunti alla conclusione che le prove disponibili in questo momento non soddisfano la soglia fissata dal Crown Prosecution Code", ha affermato confermato la polizia di Greater Manchester in una dichiarazione trasmessa nei giorni scorsi. Ma il problema non si è risolto con un semplice comunicato perché quelle accuse hanno compromesso forse in modo definitivo sia la vita privata che quella professionale di Sigurdsson. Abbandonato dalla moglie, non ha potuto giocare per ben due stagioni anche se adesso in Islanda la federazione calcistica e l'allenatore della nazionale hanno annunciato che potrebbe teoricamente essere convocato: "Non gioca da molto tempo. Spero che si rimetta le scarpe e torni in campo", ha commentato l'allenatore Åge Hareide, al Morgunblaðið .

Intanto Gylfi Sigurdsson starebbe prendendo in considerazione l'idea di condurre un contrattacco legale, per ottenere un risarcimento finanziario. Dopotutto ha subito un ingiusto danno che sarebbe stato anche stimato da parte dei suoi legali in sei milioni di euro: "È chiaro che la gestione del caso nel Regno Unito ha richiesto troppo tempo date le circostanze. Ciò ha causato danni significativi a Gylfa e alla sua famiglia", ha affermato il suo legale Robert Spano.

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