“Pronti a fermare la Superlega con una legge”, Boris Johnson minaccia i club miliardari
Anche il mondo della politica è sceso in campo contro la Superlega. Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson che già nella giornata di ieri aveva esternato le sue perplessità sul nuovo format creato da 12 club fondatori, tra cui 6 inglesi, è tornato alla carica. Il premier in occasione della conferenza stampa odierna sull'emergenza Covid ha rincarato la dose dimostrandosi pronto a tutto pur di fermare la Superlega, anche con un progetto di legge ad hoc.
Boris Johnson contro la Superlega
Se l'Uefa non ha intenzione di fare passi indietro ribadendo la propria contrarietà alla Superlega, anche il governo britannico è deciso ad usare le "maniere forti" se necessario. L'incontro con la stampa per l'emergenza Covid ha offerto al premier britannico Boris Johnson la possibilità di tornare anche sullo scottante argomento del nuovo torneo, che ha letteralmente diviso il mondo del pallone provocando un terremoto. Il primo ministro ha voluto lanciare un messaggio ai club fondatori e in particolare alle rappresentanti della Premier League, ovvero Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham.
In Inghilterra pronti a fermare la Superlega con una legge
Boris Johnson ha avvertito i club "miliardari" sottolineando che il calcio non è solo una "merce" ma vive dei legami anche con il territorio e soprattutto con i tifosi e il popolo. La Superlega è stata definita come un'operazione di "cartello chiusa", irrispettosa dei principi basilari dello sport. Per questo il governo britannico è pronto a tutto, anche a fermarla attraverso una "una soluzione legislativa". Prima però Johnson si augura che i club fondatori decidano di fare un passo indietro, tornando sui propri passi.
Anche oltremanica dunque la Superlega fa discutere. Una situazione scontata, visto che è il Paese che può contare sul maggior numero di fondatori nel nuovo format. Proprio oggi a tal proposito le altre 14 società del massimo campionato inglese si sono riunite e hanno confermato il proprio no al torneo continentale. La speranza di tutti è che qualcuno possa quantomeno pensarci, e a tal proposito filtrano indiscrezioni sulle perplessità di Chelsea e Manchester City.