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Procura FIGC valuta il confronto tra Milan e tifosi: possibile violazione dell’art. 25, le sanzioni

Le immagini di grande impatto del faccia a faccia tra giocatori e tecnico del Milan e tifosi rossoneri al termine del match perso contro lo Spezia hanno attirato l’attenzione della Procura Federale: si vuole accertare se c’è stata una violazione dell’articolo 25 comma 9 del Codice di Giustizia Sportivo. Ci sono sanzioni espressamente previste.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il dopo partita molto particolare andato in scena sabato allo stadio Picco – quando, al termine del match vinto dallo Spezia su un brutto Milan, l'intera squadra rossonera incluso il tecnico Pioli è andata a farsi catechizzare dai tifosi presenti in trasfertaè stato messo sotto la lente d'ingrandimento della Procura della FIGC. Quelle immagini dei calciatori e dell'allenatore milanisti zitti ad annuire di fronte alle parole di un capo ultrà della Curva Sud potrebbero infatti rappresentare una violazione delle norme contenute nel Codice di Giustizia Sportiva.

Il punto all'attenzione della Procura federale è capire se si sia trattato di un faccia a faccia di semplice incitamento della squadra in vista della fondamentale semifinale di ritorno di Champions League contro l'Inter, come spiegato nel dopo gara da Pioli, oppure se in quel confronto con i volti a pochi centimetri ci sia stato dell'altro, ovvero intimidazione o minacce. Il confine potrebbe essere sottile, ma è decisivo ai fini di un'eventuale sanzione per il Milan.

L'articolo 25 comma 9 del Codice di di Giustizia Sportiva è infatti tassativo sul tema: "Durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana".

Quest'ultima espressione è davvero ampia e fa capire come lo spirito della norma in questione sia proprio di evitare pubbliche gogne di qualsiasi tipo e sfumatura. Quanto alle possibili sanzioni, il medesimo articolo recita: "In caso di violazione del divieto si applicano le sanzioni di cui all’art. 9, comma 1, lett. e) o h). In ambito professionistico, unitamente alla sanzione di cui all'art. 9, comma 1, lettera e) o h) si applica la sanzione di cui all'art. 9, comma 1, lettera d) nelle seguenti misure: euro 20.000 per violazioni in ambito di Serie A; euro 8.000 per violazioni in ambito di Serie B; euro 4.000 per violazioni in ambito di Lega Pro".

In caso di accertata violazione da parte del Milan, dunque, le sanzioni potrebbero andare dalla multa alla squalifica, all'inibizione. Sarà materia di analisi da parte del procuratore federale Chiné.

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