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Pradè smonta il caso Ribery: “È stato solo un malinteso, Franck è contento della Fiorentina”

Il direttore sportivo della Fiorentina ha chiuso la porta ad una possibile partenza di Ribery dopo l’esperienza del furto in casa: “È un ragazzo intelligente, un professionista e guarda avanti, è felicissimo della città, della Fiorentina e dei tifosi. Giocatori via per ambizione? Anche noi siamo una società ambiziosa, che vuole diventare punto di arrivo e non di partenza. Vogliamo crescere e diventare una società di prima fascia”.
A cura di Alberto Pucci
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Le ore precedenti alla partita tra Fiorentina e Cagliari sono state turbate dalla vicenda Ribery. L'attaccante francese, dopo la terribile esperienza del furto nella sua abitazione a Bagno a Ripoli, si era infatti sfogato sui social ipotizzando una clamorosa decisione ("Prenderemo le decisioni necessarie per il nostro benessere") e provocando la reazione stizzita dei tifosi viola che non avevano digerito la reazione dell'ex Bayern Monaco: "Caro Franck, capiamo lo shock, ma sciacquati la bocca prima di parlare di Firenze come se fosse Medellin".

A pochi minuti dal calcio d'inizio, ha così provato a rasserenare il clima il direttore sportivo Daniele Pradè: "Ribery via dopo il furto? È stato solo un malinteso. Franck è contentissimo a Firenze. Ha subito una violazione, che in passato ho provato anche io, ma è un ragazzo intelligente. È un professionista e guarda avanti, è felicissimo della città, della Fiorentina e dei tifosi".

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Pradè e l'obiettivo della Fiorentina

Nell'intervista concessa a Sky, il dirigente viola ne ha approfittato per fare il punto sul mercato: "Abbiamo tanti calciatori forti. Per noi non è una stagione fortunata. Quando hai dei calciatori che sul mercato tutti vogliono, devi dimostrare poi sul campo questo valore. Sono molto contento di loro: mi devono dare sacrificio e sudore. Sono convinto che il tempo li renderà uomini".

"Pezzella? In questo momento si pensa a tutto meno che al mercato, è talmente lungo e finirà a ottobre – ha aggiunto Daniele Pradè – In questo momento il lavoro di un direttore sportivo è di gestire questa situazione difficile, questo mini torneo, e dare motivazioni. Giocatori via per ambizione? Anche noi siamo una società ambiziosa, che vuole diventare punto di arrivo e non di partenza. Vogliamo crescere e diventare una società di prima fascia".

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