Potter minacciato di morte dai ‘tifosi’ del Chelsea: “Vogliono che muoia io con i miei figli”
Graham Potter è diventato allenatore del Chelsea dopo l'esonero di Tuchel. Una scelta, quella di affidarsi al tecnico 47enne inglese, fortemente voluta dalla società che pur di averlo a stagione in corso ha pagato la clausola rescissoria al Brighton pari a 25 milioni di euro. Ma al momento il tecnico non sta facendo benissimo sulla panchina dei Blues. Nonostante una squadra fortemente modificata in estate e rinforzata con altri enormi investimenti nel mercato invernale, il rendimento del Chelsea è assolutamente altalenante. I londinesi sono lontani dalla vetta della classifica occupando attualmente il decimo posto in Premier League con 11 punti di distanza dal quarto posto Champions.
Proprio nella competizione più importante della Uefa, il Chelsea è uscito sconfitto anche dall'andata degli ottavi di finale contro il Borussia Dortmund tanto da mettere a rischio completamente l'intera stagione. Un momento dunque non proprio felicissimo per un club di questo calibro e per lo stesso Potter che però nella conferenza stampa di ieri oltre ad ammettere le sue responsabilità, ha spiegato come siano sbagliati certi atteggiamenti. A quel punto Potter fa un'ammissione a dir poco scioccante rivelando come sia stato minacciato di morte lui e la sua famiglia: "Ho ricevuto della mail in cui si augurano che muoia io e che muoiano i miei figli".
Padre di tre figli, Potter è rimasto profondamente scosso da quanto letto e ammette di non trascorrere al momento un periodo felice e sereno con la sua famiglia: "Il mondo è duro per tutti – ha detto – Attraversiamo una crisi energetica, il costo della vita aumenta, la gente sciopera. Nessuno vuole sentir parlare di un ‘povero’ allenatore di Premier League". Ed è a questo punto che rivela quanto anticipato in precedenza, ovvero le minacce ricevute via posta elettronica: "Ma ho ricevuto alcune mail non particolarmente carine, che vogliono che io muoia e che i miei figli muoiano – spiega ancora – Per quanto io abbia avuto supporto, ovviamente non è piacevole". Potter sa benissimo che questo sia frutto di una sfogo ma trova inspiegabile che si possa andare oltre spingendosi fino a questo punto.
Difficile definire tifosi queste persone che hanno già solo pensato di poter scrivere all'allenatore per poi addirittura inviargli e fargli leggere il loro crudele pensiero: "Se vai al lavoro e qualcuno ti insulta non è piacevole – ha spiegato ancora – Potrei dire che non mi interessa, ma sapete che mentirei. A tutti importa cosa pensa la gente e per me è una sfida, più in alto arrivi più pressioni avrai". Potter ovviamente spera che tutto possa andare per il meglio: "Voglio avere successo con il Chelsea, queste sciocchezze non mi interessano – ha annunciato l'allenatore – Capisco che i tifosi siano infastiditi dal fatto che la squadra non vince. Ma chiedete alla mia famiglia com’è stata la nostra vita. Vi assicuro, negli ultimi tre o quattro mesi, non è stata per niente piacevole".