Portanova può lasciare gli arresti domiciliari per 4 giorni: sennò rischia la rescissione col Genoa
Si apre uno spiraglio nel cielo buio di Manolo Portanova, agli arresti domiciliari dallo scorso 10 giugno con l'accusa di stupro di gruppo che sarebbe stato messo in atto assieme ad altri tre giovani nei confronti di una ragazza di 20 anni dopo una festa a Siena. Il tribunale della città toscana infatti ha accolto la richiesta del suo avvocato difensore Gabriele Bordoni, concedendo al centrocampista del Genoa la possibilità di lasciare i domiciliari per 4 giorni per recarsi a Genova.
Si tratta di un primo allentamento delle misure restrittive conseguenti al provvedimento cautelare che tuttora Portanova è tenuto a rispettare in attesa di sapere se e quando dovrà andare a processo per la presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio. Al 21enne calciatore la momentanea libertà è stata concessa per un motivo ben preciso: sottoporsi alle visite mediche col club rossoblù, che sono obbligatorie per tutti prima di cominciare il ritiro prestagionale.
Qualora non si fosse presentato ai test medici, Portanova avrebbe rischiato di vedersi rescisso il contratto dal Genoa: il giudice ha dunque inteso così tutelare un diritto dell'imputato, che in caso contrario avrebbe subìto un grave danno non ristorabile. Il prossimo obiettivo del legale del giocatore a questo punto è ottenere dal tribunale una revisione più ampia del provvedimento restrittivo, ai fini di poter cominciare anche il ritiro coi compagni. "Può unirsi alla squadra e sottoporsi alle visite mediche, è un primo passo", ha detto Bordoni. Intanto il rischio della rescissione è stato evitato, che era l'impellenza più urgente per il ragazzo.