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Portanova condannato a 6 anni di carcere per stupro di gruppo, ma per il Genoa può ancora giocare

Manolo Portanova è stato condannato a sei anni per violenza sessuale di gruppo ma continuerà a giocare in Serie B.
A cura di Vito Lamorte
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Manolo Portanova è stato condannato a sei anni per violenza sessuale di gruppo dalla sentenza di primo grado al Tribunale di Siena ma continuerà a giocare in Serie B. Il calciatore del Genoa è stato giudicato colpevole, assieme ad altri due imputati, di aver violentato nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 una studentessa di 21 anni dentro un appartamento della città toscana.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica il suo club ha stabilito che il calciatore continuerà ad allenarsi con i compagni e verrà convocato per le partite perché la nuova proprietà del Genoa, la 777 Partners, non vuole correre rischi a livello legali se dovesse arrivare un'assoluzione nei successivi gradi di giudizio. Per questo motivo i contatti tra la dirigenza e gli avvocati della società ligure sono costanti.

Portanova, assistito dal legale Gabriele Bordoni, farà ricorso in corte d'appello ed eventualmente in Cassazione mentre il Genoa sta valutando come procedere. La posizione della società rossoblù è stata definita con un comunicato in cui si afferma che si tratta di "un caso per ora unico nel mondo del calcio italiano, non vi sono precedenti e stiamo studiando come comportarci, partendo sempre dal presupposto che si tratta solo del primo grado di giudizio e fino alla sentenza definitiva per noi vale la presunzione di innocenza".

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Intanto la gup Ilaria Cornetti ha accolto le richieste del pm Nicola Marini e ha disposto che Portanova dovrà risarcire la ragazza con 100 mila euro, altri 20 mila andranno alla madre della ragazza e 10 mila all'associazione di parte civile ‘Donna chiama Donna'.

La studentessa non era presente in aula ma è scoppiata in lacrime dopo aver conosciuto la decisione del giudice secondo quanto ha raccontato il suo legale, Jacopo Meini, dopo la sentenza: "È felice che la giustizia abbia creduto in lei. Si è messa a piangere di gioia. Sono veramente contento per lei. Sia il pm che la polizia sono stati velocissimi nel sequestrare i telefoni e sentire i testimoni due volte".

Nell'inchiesta è coinvolto anche un quarto ragazzo, che all'epoca dei fatti aveva 17 anni e sulla sua posizione sta ancora indagando la Procura dei minori di Firenze. In base alla versione dell'accusa, la sera della presunta violenza la studentessa ha raggiunto l'appartamento di Portanova nel centro di Siena per una festa: i due si scrivevano con già da un paio di settimane e una volta rimasti da soli in camera sarebbero entrati anche gli altri tre indagati. La ragazza  avrebbe respinto i tentativi del gruppo, ma i quattro l'hanno aggredita e poi hanno ripreso il rapporto con un cellulare.

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