Pogba può patteggiare per il caso doping: la squalifica sarebbe dimezzata a una condizione
Il caso Pogba potrebbe presto avere una fine: il centrocampista della Juventus è stato sospeso lo scorso 11 settembre dopo essere stato trovato positivo al testosterone durante un controllo antidoping effettuato alla fine della partita contro l'Udinese, alla prima di campionato.
Secondo quanto riporta Calcio e Finanza, alcune fonti provenienti dall'Inghilterra hanno anticipato quale sarà la strategia che il giocatore seguirà nelle prossime settimane. La pena più dura all'orizzonte è la squalifica di quattro anni, ma il giocatore in accordo con i suoi legali avrebbe scelto la strada del patteggiamento, quella più rapida per mettersi tutto alle spalle.
In questo modo Pogba eviterebbe il processo presso il Tribunale Nazionale Antidoping e andrebbe incontro a una squalifica dimezzata. Secondo le indiscrezioni infatti dopo l'accordo con la Procura partirebbe immediatamente la sanzione che potrebbe andare dai 18 ai 24 mesi, uno sconto di pena importante e che non gli chiuderebbe del tutto le porte per un possibile ritorno in campo in futuro.
Per poter patteggiare e trovare l'accordo con il procuratore antidoping Pierfilippo Laviani il francese e i suoi legali dovranno dimostrare che l'assunzione del farmaco rilevato non sia stata volontaria: in origine infatti Pogba avrebbe comprato un integratore dagli Stati Uniti su consiglio del suo amico medico e l0 avrebbe assunto senza consultare lo staff medico della Juventus.
Soltanto in quel caso il giocatore potrà patteggiare e ottenere una squalifica dimezzata, in attesa di conoscere poi quale sarà il suo futuro alla Juve. Attualmente, come da regolamento FIGC, percepisce lo stipendio minimo garantito ma una decisione definitiva non è ancora stata presa dal club che per il momento si limita ad aspettare quali saranno gli sviluppi di questa vicenda, vicina alla sua conclusione.