Pogba positivo al doping, testosterone nelle urine dopo Udinese-Juve: il calciatore è stato sospeso
Paul Pogba è stato trovato positivo al testosterone in un controllo antidoping effettuato al termine di Udinese-Juventus, match della prima giornata di campionato di Serie A, ed è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping. La partita, giocatasi lo scorso 20 agosto, era stata vinta dai torinesi per 3-0 e il 30enne centrocampista francese era rimasto per tutto il tempo in panchina, non mettendo piede in campo. Selezionato al termine del match per il controllo antidoping, Pogba è risultato positivo a metaboliti di testosterone dopo l'analisi del suo campione di urine.
Poco dopo la diffusione della notizia, è arrivata la nota ufficiale della società bianconera: "Juventus Football Club comunica che in data odierna il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali".
Il testosterone è un ormone steroideo androgeno proibito nel mondo dello sport – sia in allenamento che in gara – e qualora la positività del francese venga confermata anche dalle controanalisi, il calciatore rischia almeno un anno di squalifica, ma la sanzione potrebbe essere anche maggiore, fino a 4 anni. È una tegola enorme sulla carriera di Pogba, che dopo il ritorno a parametro zero dal Manchester United nella scorsa estate, non è stato mai lo straordinario giocatore ammirato nella sua prima esperienza a Torino tra il 2012 e il 2016.
Condizionato dall'operazione nella scorsa stagione, in questo avvio di campionato le cose per lui non sono migliorate, sempre a causa di una condizione fisica deficitaria. Dopo la panchina di Udine, sono seguite due comparsate in casa col Bologna e nella trasferta di Empoli, rispettivamente di 24 e 28 minuti. Polvere di stelle per il Polpo, che a fronte di uno stipendio che pesa parecchio per le casse della Juve (8 milioni netti, pari a 10,5 milioni lordi fino al 2026 grazie al Decreto Crescita) è sembrato la pallida copia del campione che lo United aveva pagato ben 105 milioni per strapparlo alla Juve sette anni fa.
Adesso arriva questa mazzata che potrebbe essere la pietra tombale sulla carriera del calciatore campione del mondo nel 2018, almeno ad alto livello. Ed anche Allegri e la Juventus potrebbero essere costretti a rivedere il proprio progetto tecnico, non potendo più contare sul centrocampista francese.