Plusvalenze Juventus, primo round in aula a Torino: oggi al via l’udienza preliminare
Un lunedì di fuoco, per la Juventus. L'inchiesta Prisma ormai si gioca su quattro tavoli e sul più importante di questi, quello penale, il fischio d'inizio è atteso oggi, in giornata. Si parte con l'udienza preliminare, la prima tappa di un procedimento che in sede sportiva ha già prodotto una sanzione (il -15 in classifica, per il quale il club ha fatto appello al Collegio di garanzia dello sport del CONI) e che a livello continentale ha portato ad un'ulteriore indagine da parte della UEFA. Il tutto in attesa anche di una pronuncia anche da parte del Consiglio di Stato sull'ormai nota carta Covisoc, la nota 10940 inizialmente non inserita negli atti del procedimento sportivo e successivamente consegnata ai legali juventini. Ma il punto di partenza è a Torino, per il primo round in sede penale.
Juventus, caso plusvalenze: al via la prima udienza
Il primo appuntamento è dunque al Tribunale di Torino, davanti al gup Marco Picco, che ha convocato per questo lunedì i rappresentanti del club e i dodici soggetti per i quali è stata formulata la richiesta di rinvio a giudizio. Tra questi, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici.
Le accuse riguardano quelle che la Juventus definisce «operazioni impropriamente dette di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori», come si legge nell'ultima relazione semestrale, in riferimento alle plusvalenze iscritte nei bilanci del 2019, 2020 e 2021; ma anche gli "accordi di riduzione ed integrazione dei compensi di personale tesserato", che sarebbero stati siglati privatamente con i calciatori dopo che il club ha comunicato nel marzo 2020 di avere raggiunto un'intesa per "la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020" in virtù dell'emergenza Covid. Inoltre è contestato "il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta […] asseritamente commesso utilizzando fatture emesse da agenti sportivi e riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti".
In data 27 febbraio e in data 21 marzo 2023, come riporta la Juventus nel documento di metà esercizio, "la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha effettuato il deposito di ulteriori atti di indagine relativi al procedimento penale che interessa la Società". I consulenti del club bianconero, dopo aver analizzato le carte, "ne hanno accertato la radicale irrilevanza ed inesistenza sotto il profilo giuridico, sia per l’ordinamento sportivo che per quello statuale". In questa documentazione «sono stati oggetto di specifica attenzione alcuni “promemoria” o “memorandum”, risalenti agli anni 2018, 2019 e 2020, attinenti a possibili operazioni di calciomercato con alcuni altri club".
Quali altri procedimenti sono in corso per la Juventus?
Chiaramente, è lecito attendersi che questa udienza preliminare sia solo il primo atto di tutta la vicenda giudiziaria che riguarda la Juventus al di fuori dell'ordinamento sportivo. È però il primo round di un mese che si preannuncia determinante su tutti i fronti legali, non solo al Tribunale di Torino. In primis, il Consiglio di Stato deve pronunciarsi sulla carta Covisoc, già consegnata alla società bianconera dopo che lo stesso Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva della Federcalcio. L'udienza nel merito si è tenuta lo scorso 23 marzo e in questi giorni è atteso il parere sul documento inizialmente non inserito negli atti del procedimento. Documento all'interno del quale, però, la Juventus non verrebbe mai citata. La Figc ha inoltre consegnato una seconda comunicazione intercorsa tra la Procura Federale e la Covisoc, precedente a quella oggetto di ricorso.
Sul fronte sportivo, invece, la data segnata sul calendario è quella del 19 aprile: il giorno dell'udienza al Collegio di garanzia dello sport del CONI per il ricorso sulla penalizzazione di 15 punti nel campionato di Serie A in corso. Non la sola partita in ambito di giustizia sportiva, perché "con la notifica del ricorso per revocazione e la lettura degli atti depositati dalla Procura FIGC contestualmente ad esso, la Società e i suoi difensori hanno appreso dell’avvenuta iscrizione, in data 30 novembre 2022, di un ulteriore procedimento sportivo, aperto a seguito dell’acquisizione degli atti dell’indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, presumibilmente su fatti e circostanze non già oggetto del precedente procedimento sportivo".
Si tratta del secondo filone di inchiesta, relativo agli stipendi dei tesserati e alle comunicazioni fornite sul loro pagamento. La proroga di 20 giorni richiesta dalla Procura Federale scadrà in questa settimana e per la Juventus potrebbe scattare un altro processo in ambito federale. Con la UEFA sullo sfondo, perché anche il Club Financial Control Body ha avviato un'inchiesta sui conti bianconeri. Quattro aule (Tribunale di Torino, CONI e FIGC a Roma e Nyon per l'UEFA), tutte con la lente sui bilanci della Juventus. Un caso che da oggi inizia il proprio iter in sede penale.