Plusvalenze Juventus, nel 2019/20 sfiorati i 160 milioni di ricavi: supervalutati alcuni calciatori
In cinque anni, tra il 2015 e il 2020, la Juventus ha guadagnato mezzo miliardo di euro grazie alle plusvalenze. Una cifra altissima raggiunta sul finire di giugno grazie alle cessioni di Pjanic al Barcellona e dei giovani Moreno (Manchester City), Muratore (Atalanta) e Mavdidi (Montpellier). In questo modo la Juventus è riuscita a ridurre la perdita a bilancio, anche se a livello finanziario le entrate sono ridotte, perché Pjanic è stato scambiato con Arthur, mentre il giovane Moreno è stato preso al posto di Correia e soprattutto è stato acquistato Kulusevski.
Circa 160 milioni di plusvalenze nel 2019-2020, record assoluto
La politica della Juventus è chiara. La società bianconera ha visto lievitare i propri costi con l'acquisto di Cristiano Ronaldo e poi anche con l'investimento de Ligt, preso dall'Ajax per 85 milioni di euro. La Juve vuole crescere anche economicamente e vuole diventare un club di un livello ancora molto più alto. Per fare questo la società presieduta da Andrea Agnelli ha adottato una strategia alternativa sulle cessioni e sta facendo una sorte di player trading che ha portato nella stagione 2019-2020 al record storico di plusvalenza, che hanno portato a un incasso di 160 milioni di euro. Battuto il record precedente del 2016-2017, era di 139 milioni di euro, ma pesava tanto la plusvalenza di Pogba, che portò un guadagno di 96 milioni – anche se poi a bilancio ne finirono molti meno per via della commissione di Raiola.
Plusvalenze 2019-2020: Cancelo 30,442 milioni; Kean 27,046 milioni; Mancuso 3,272 milioni; Han 3,367 milioni; Emre Can 14,694 milioni; Masciangelo 1,53 milioni; Francofonte 1,574 milioni; Lanini 2,23 milioni; Muratore 6,8 milioni; Matheus Pereira 6,82 milioni; Pjanic 47 milioni; Mavdidi 4 milioni; Moreno 7,6 milioni.
Le cessioni di big come Pjanic e Cancelo
La Juventus in questi ultimi anni ha ceduto calciatori molto importanti, a iniziare da Pjanic, l'ultimo a essere andato via – tecnicamente sarà bianconero ancora per due mesi. E la cessione del bosniaco può essere considerata, tecnicamente, un sacrificio, pensando al suo valere. Situazione identica a quella di Cancelo, altro giocatore di livello. Senz'altro non sono stati ceduti a cuor leggero nemmeno Kean, che essendo prodotto del vivaio ha regalato una plusvalenza elevatissima, e Emre Can, nonostante fosse fuori dai piani di Sarri.
Le plusvalenze fatte grazie a Muratore, Lanini e Francofonte
Ma la Juventus riesce a fare player trading, ovviamente non da sola, grazie anche a una serie di cessioni di calciatori della squadra Under 23 o di giocatori di cui detiene il cartellino. E anche da questo tipo di cessioni è riuscita a guadagnare tantissimo, tenendo presente il valore reale di questi elementi. Si pensi a Eric Lanini, attaccante classe 1994 che ha cambiato una decina di maglie in dieci anni che aveva una valutazione di 300 mila euro e che è passato invece al Parma per oltre 2 milioni di euro. Il giovane Simone Muratore, fresco esordiente in Serie A, ha un valore di mercato di 125 mila euro, ma è stato ceduto all'Atalanta per 7 milioni di euro. E tra questi casi si può citare anche quello di Nicolò Francofonte, che è stato ceduto prima del 30 giugno alla Sampdoria. Ragazzo di talento che ha una valutazione di 100 mila euro, ma che è costato quasi un milione e mezzo di euro ai blucerchiati. Chiaramente ogni società cerca di ricavare più del dovuto dalle cessioni ed è normale che anche la Juventus punti a ottenere una cifra più alta dalle cessioni, ma la differenza per alcune cessioni è davvero notevole. La Juventus grazie alle plusvalenze negli ultimi cinque anni ha guadagnato una cifra altissima, tutto nelle norme, ma questo tipo di politica non può proseguire a lungo e non potrà essere attuata in perpetuo dai dirigenti bianconeri.