Platini e Blatter assolti dall’accusa di truffa ai danni della FIFA: “Sette anni di menzogne”
Assolti. Questa è la sentenza del tribunale di Bellinzona. L'ex presidente della FIFA, Sepp Blatter, e l'ex presidente della UEFA, Michel Platini, sono stati assolti dall'accusa di truffa e a loro verrà riconosciuto un indennizzo. Il pubblico ministero della Confederazione elvetica aveva chiesto una condanna di un anno e otto mesi con la condizionale e due anni di libertà vigilata. Sotto la lente d'ingrandimento era finito il pagamento di 2 milioni di franchi che la FIFA aveva destinato al tre volte Pallone d'Oro, allora numero uno UEFA, per una consulenza.
Una vittoria importante per le due personalità più importanti del calcio mondiale fino a qualche anno fa: il Tribunale penale federale di Bellinzona non ha accolto le richieste della pubblica accusa che, lo scorso 15 giugno, aveva chiesto per entrambi un anno e otto mesi di reclusione con la sospensione della pena. I due imputati si sono sempre dichiarati innocenti e ora gli verrà riconosciuto un indennizzo.
Subito sono arrivate le prime parole di Michel Platini, tramite una nota, per commentare la sentenza del tribunale di Bellinzona: “A seguito della decisione dei giudici del tribunale di Bellinzona, questa mattina, ho voluto esprimere la mia felicità per tutti i miei cari che finalmente giustizia sia stata fatta dopo sette anni di bugie e manipolazioni“.
L’ex campione francese ha annunciato una controffensiva per capire : “La mia è una lotta contro l’ingiustizia. Ho vinto una prima partita. Ci sono colpevoli che non si sono presentati durante questo processo. Non mi arrenderò e andrò fino in fondo nella mia ricerca della verità: passare dall’essere una leggenda del calcio mondiale a un diavolo è molto difficile, soprattutto quando lo si fa in modo totalmente ingiusto”.
Blatter e Platini erano stati accusati anche di truffa e falso in documenti, in relazione alla presunte irregolarità nell'assegnazioni della Coppa del Mondo in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022: lo scandalo era scoppiato nel 2015 e aveva portato all’arresto di diversi dirigenti che avevano confessato di aver percepito tangenti in cambio di voti per i diritti tv. La vicenda non si è ancora conclusa e oltre ad un ricorso al Tribunale federale potrebbe esserci un processo civile.