Pirlo spiega l’esclusione di Cristiano Ronaldo con il Bologna: “Mi ha detto che era stanco”
"Mi ha detto che era stanco dopo l'impegno e le fatiche di di mercoledì". È così che Andrea Pirlo risponde alla domanda su Cristiano Ronaldo, lasciato in panchina in occasione della gara decisiva contro il Bologna. In buona sostanza, CR7 gli aveva chiesto di non giocare perché non se la sentiva, non si reputava abbastanza in forma da poter dare il proprio contributo nella sfida più delicata della stagione dei bianconeri.
"È stata una scelta condivisa", aggiunge il tecnico glissando su ogni aspetto della questione che fa discutere, e come: possibile che un campione della sua statura, con cinque Palloni d'Oro in bacheca, tiri indietro la gamba proprio quando c'è da dare tutto per conquistare un traguardo (il quarto posto) di vitale importanza? Possibile che un calciatore come lui che sbuffa quando viene sostituito e accetta obtorto collo di non essere schierato come titolare voglia restare fuori? "Si è messo a disposizione della squadra ma ho scelto di far giocare un altro di nome Morata, che non è l’ultimo arrivato. Ho una squadra di qualità, con tante scelte a disposizione".
Esaurito l'argomento CR7, la riflessione tocca un altro aspetto: la sua permanenza o meno alla Juventus. Pirlo si mostra sereno e ribadisce quanto espresso nei giorni scorsi: "Paure e timori non ne ho mai avuti, anche se c'è voluto un po' di tempo per entrare nella squadra. Non era facile visto che ero alla prima esperienza da allenatore. Sono cresciuto perché è successo di tutto. Il mio futuro? Io mi vedo alla Juve al 100%, ma non sono io che decido… Se ripartiremo insieme l'anno prossimo, ripartiremo con basi più solide".
La prestazione del gruppo e quella di Paulo Dybala. Pirlo dedica un ultimo pensiero alla Joya e, in particolare, all'atteggiamento giusto che ha avuto la squadra (in assenza di Cristiano Ronaldo). "Dybala ci è mancato moltissimo. Un giocatore come lui cambia il livello di ogni squadra. Siamo sulla strada giusta quando tutti si sacrificano e si corre in undici per un unico obiettivo".