Pirlo: “Siamo stati troppo superficiali, mi aspettavo un altro atteggiamento”
Missione compiuta per Andrea Pirlo. Il tecnico della Juventus, che alla vigilia aveva chiesto ai suoi una vittoria per tagliare il primo traguardo degli ottavi di finale di Champions League, è stato accontentato seppur con troppa sofferenza e con una rete arrivata solo al 92esimo e grazie ad un errore del portiere avversario. Di fronte alle telecamere di Sky, il tecnico bianconero non si è nascosto dietro la qualificazione raggiunta ma ha analizzato lucidamente la prova opaca dei suoi giocatori.
"L'obiettivo era quello di entrare con un altro atteggiamento, lo avevamo detto prima della partita e negli spogliatoi prima di entrare – ha spiegato Pirlo – Quando si giocano però partite come queste, che apparentemente sembrano semplici, poi vai incontro a delle difficoltà e così è stato. Siamo entrati in campo un po' troppo superficiali e siamo stati costretti a rincorrere".
"Non abbiamo fatto una prima pressione veemente come avevamo preparato – ha aggiunto – Dopo tante partite è normale magari non avere sempre la stessa intensità, però era importante non sfilacciarci, non rimanere lunghi per prendere queste ripartenze. Ne abbiamo avute alcune nel primo tempo, poi nel secondo ci siamo sistemati un po'. Non è stata una partita semplice, perché il ritmo della palla non era molto alto e per loro è stato più semplice difendersi. I cambi? Mi aspettavo di più dai giocatori che sono entrati".
L'importanza di de Ligt e le prove di Arthur e Dybala
Durante la sua analisi, Andrea Pirlo ha poi parlato della prestazione di alcuni suoi giocatori: "Quello di de Ligt è stato un ritorno importante. È un campione a livello tecnico e umano, ci consente di essere più aggressivi e può dare tanto anche in fase di impostazione. Arthur si è intestardito a portar palla e a cercare sempre la soluzione più diretta internamente. Sta crescendo a livello fisico e anche stasera, da quel punto di vista, non ha demeritato. Dybala non ha fatto benissimo, ma con lui ci vuole tempo perché arriva da un lungo periodo di inattività e da un'infezione curata con antibiotici. Deve crescere e ritrovare la sua forma migliore".