Pirlo si gioca la Juventus, ma non nell’immediato: “Vado a casa se perdo 10 partite”
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Inter distante 10 punti, ultima brutta sconfitta col Benevento, qualificazione in Champions ora addirittura a rischio, Demiral e Bonucci positivi al Covid-19, Buffon squalificato per bestemmia, McKennie, Dybala e Arthur sospesi con disonore dal club dopo il festino proibito di mercoledì sera, in spregio ad ogni norma anti contagio.
Ecco, diciamo che il momento in casa Juventus potrebbe essere migliore, per usare un eufemismo. In tutto ciò c'è anche un allenatore che se non si chiamasse Pirlo Andrea – con tutto il suo glorioso vissuto bianconero alle spalle – sarebbe probabilmente già stato messo alla porta dalla Vecchia Signora. Ed invece, all'indomani della eliminazione dalla Champions per mano del Porto, e poi ancora dopo la sconfitta col Benevento, la Juve ha ribadito che Pirlo (scelta diretta di Andrea Agnelli con investitura presidenziale) non si tocca: sarà ancora lui l'allenatore della Juventus 2021/22.
E se le cose andassero male da qua fino al termine della stagione? Diciamo che dovrebbero andare molto male, almeno nell'idea dello stesso Pirlo, il quale sa benissimo come funziona il mondo per gli allenatori e a maggior ragione in una squadra come la Juve per cui "vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta", ma evidentemente ritiene di godere ancora di molto credito e di essere stato rassicurato in tal senso.
Emblematica la battuta sul tema nella conferenza stampa di vigilia del derby: "Il mio futuro? È stato ribadito dalla società. Partita dopo partita, penso a far bene il mio lavoro. Chiaro che se perdi 10 partite vai a casa. Ma io voglio continuare a lavorare nella Juventus". È altrettanto chiaro tuttavia che se oggi il derby dovesse andare male i dubbi sul bresciano andrebbero di pari passo con la classifica della Juve: non benissimo…