Pirlo dà il buon esempio, carica aiuta umanitari per gli sfollati del terremoto: “Più forti insieme”
Andrea Pirlo ha il cappello schiacciato in testa e si dà da fare. Nel momento più difficile per la Turchia (che assieme alla Siria è stata colpita duramente dal terremoto), il tecnico presta aiuto e fa la sua parte nell'ingranaggio della solidarietà che s'è messo in moto per andare in soccorso delle popolazioni sconvolte dal sisma. Le immagini di distruzione e morte fanno male dentro, impossibile restare insensibili dinanzi ai volti straziati dei familiari, al numero delle vittime che si aggiorna di continuo (avrebbe superato i ventimila decessi, più del bilancio del disastro giapponese di Fukushima), al tentativo strenuo delle squadre di operatori che estraggono persone dalle macerie, alcune ancora vive.
L'ex allenatore della Juve è lì, in prima fila, assieme ai calciatori del suo club (il Karagumruk). "Stronger together", "più forti insieme" è il messaggio semplice che ha scritto in una storia su Instagram. In momenti del genere la compattezza, la solidarietà, lo sforzo collettivo di una comunità sono l'unico salvagente al quale aggrapparsi per restare umani, non lasciarsi sopraffare dalla disperazione.
Pirlo come Dries Mertens e sua moglie Kat, impegnati nel fervore che c'è nella pancia dello stadio di Istanbul. Lo stesso Nicolò Zaniolo, appena arrivato al Galatasaray, ha compiuto un gesto di cuore mettendosi subito al servizio della società. Lo ha fatto nell'unico modo possibile: riempire pacchi, chiuderli, consegnarli a chi di dovere perché vengano spediti laddove ce n'è bisogno.
Il calcio turco e quello internazionale si sono mobilitati. La federazione del Paese squassato dal cataclisma ha avviato una sottoscrizione aprendo un conto sul quale confluire le donazioni che tutti possono fare passando una mano sulla coscienza. "Non importa se sei tedesco o turco o proveniente dal resto del mondo. Grazie", dice a chiusura del video-messaggio condiviso sui profili social il ct della nazionale, Kuntz.
Migliaia di persone hanno già perso tutto oltre agli affetti più cari… madre, padre, nonna, nonno, zio, zia, figli o fratelli e molti altri sono sepolti sotto le macerie delle case distrutte. Più di 10 città sono state colpite, più di 13 milioni di persone vivono in quest'area.
Anche noi della la Federcalcio turca stiamo facendo la nostra parte, abbiamo avviato una campagna di raccolta fondi: l'intero ricavato sarà trasferito sul conto dell'Afad, l'ente turco che si occupa dei disastri ambientali. Per favore, condividete questo video il più possibile, in modo che più persone possibili possano aiutare.