Piquè si gode l’Europa con un messaggio al veleno: “Da chi c’è a chi c’era è cambiato tutto”
Una vittoria che ha permesso al Barcellona di tornare a sorridere: l'ampio successo al ‘Maradona' ha ridato fiducia ad un intero ambiente che si è ripreso la scena internazionale accantonata da troppo tempo. Così Gerard Piquè, che in azulgrana ci vive e ci gioca da quando aveva 12 anni, dal lontano 1999 quando tirava calci nel Barça CalcioBas, si è tolto l'ennesima soddisfazione anche personale, segnando uno dei quattro gol rifilati al Napoli.
"È un messaggio forte che abbiamo dato all'esterno" ha sottolineato il centrale difensivo azulgrana che ha puntato dritto all'obiettivo che il Barcellona ha iniziato a cullare qualche mese fa e che da ieri sera è diventato molto più concreto: "vincere l'Europa League". Perché lo smacco inaccettabile di essere stati eliminati dopo 20 anni, dal primo turno di Champions League dev'essere lavato con un impegno che da semplice ipotesi si dovrà trasformare in realtà. Attraverso ciò che più caratterizza il mondo catalano, quell'espressione di gioco e di mentalità che fecero conoscere al mondo la grandezza del calcio del Barcellona, al quale il presidente Laporta ha deciso di rifarsi con forza, inserendo in panchina una delle massime espressioni di quell'epoca, Xavi.
Nel dopo playoff di Europa League, anche Piquè ritorna sull'argomento tanto caro al mondo del Barça e pur non citando mai espressamente il ‘tiki taka' che diede gloria e fama è a quel periodo che il difensore si riferisce nella sua riflessione della rinascita azulgrana: "Ciò che abbiamo lasciato a Napoli è un messaggio che a poco a poco stiamo tornando. Siamo in un buon momento e dobbiamo goderci questa vittoria e questo momento. Stiamo migliorando il gioco e le prestazioni si stanno trasformando in risultati. Il nostro trend è in crescita. Da chi c'era a chi c'è è cambiato tutto".
Una stilettata al veleno che Piquè riserva al recente passato azulgrana dove le scelte non sono state decisamente vincenti. Il buio dettato dalla pandemia, l'enorme crisi economica, una proprietà accusata di essere a dir poco devastante, scelte di campo e di panchina che si sono rivelate perdenti. In tutto questo, riemerge la volontà di ripartenza, iniziata proprio nel momento in cui si è abbandonato il progetto di Koeman e ci si è aggrappati al passato, con Xavi dal campo alla panchina: "Dobbiamo goderci questa vittoria e questo momento ma dobbiamo anche ricordarci da dove veniamo e quale tipo di stagione abbiamo vissuto. Abbiamo cambiato tante cose, ora c'è una base, e la squadra si sente molto sicura".
Dunque, obiettivo minimo ritornare subito padroni d'Europa, un obiettivo sensibile che ha preso corpo nella vittoria prestigiosa sul Napoli che rilancia il Barcellona tra le papabili vincitrici di questa Euopa League: "Siamo tornati alle nostre origini, ovvero tenere sempre il controllo di palla per avere il comando del gioco. Per un po' di tempo avevamo smesso di farlo". Poi è stato accantonato Koeman e il tiki taka è tornato a divertire.