Piquè non resiste alle emozioni e crolla in un pianto dirotto: “Sono nato e morirò qui”
Il Barcellona ha vinto la partita contro l'Almeria, 2-0 con un secondo tempo in crescendo dopo un inizio faticoso e caratterizzato dal rigore sbagliato da Lewandowski. Una rete di Dembelé e il raddoppio di de Jong hanno regalato a Xavi la momentanea vetta della Liga, con sorpasso sul Real Madrid che deve ancora giocare (lo farà domenica, contro il Rayo Vallecano). Ma degli 80 mila presenti sugli spalti del Camp Nou i 90 minuti di gioco sono stati un semplice pretesto per dare spazio ad un altro evento: l'ultimo saluto a Gerard Piquè nella sua ultima partita.
Il difensore catalano lo aveva annunciato da tempo e per tempo al Camp Nou si è allestita la festa per l'ultimo tributo ad una bandiera che ha legato i suoi 20 anni di carriera a quelli del Barcellona, vincendo tutto più volte e regalando momenti unici ai propri tifosi. Che lo hanno voluto salutare nel modo migliore sugli spalti mentre sia la Liga sia il Barça tributavano i rispettivi omaggi.
Tutti i compagni di squadra si sono presentati in campo con la maglia numero 3 e con una divisa speciale che sul petto portava la scritta "Sempr3", la stessa che campeggiava in mezzo al terreno di gioco fino al fischio di inizio. A rappresentanza del numero del difensore che lo ha portato sulle spalle per vent'anni in giro per la Spagna e nel mondo del calcio.
Mentre il Barcellona regalava il proprio omaggio, in diretta TV andava anche quello della Liga che in sovraimpressione, ringraziava a sua volta il difensore azulgrana. E sulle tribune? Tantissimi cartelli e scritte in onore a Piquè con un primo assolo negli instanti precedenti al fischio di inizio, con tutto il Camp Nou che ha urlato il nome del difensore.
Poi, la partita, con l'errore di Lewandowski dal dischetto nel primo tempo, i gol di Dembelè e di de Jong nella ripresa che hanno dato i tre punti. Sottofondo del momento che tutti attendevano e che è arrivato puntualmente all'85' minuto quando Xavi ha deciso di richiamare il capitano in panchina per lasciargli godere l'ultimo abbraccio con lo stadio in piedi per un'ultima commossa standing ovation.
Poi i festeggiamenti da parte dei suoi compagni che lo portano in trionfo e il commosso saluto ai propri tifosi, nel post partita quando le emozioni prendono il sopravvento con il difensore che crolla in un pianto dirotto e con la voce rotta dalla commozione: "Questo non è un addio definitivo, ho capito che era il momento di prenderci uno spazio, darci un po' d'aria tra me e il Barcellona dopo tantissimo amore e passione. In futuro sarò ancora qui… qui sono nato e qui morirò".