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Piqué ha una proposta da fare alle leghe di tutto il mondo: “Soltanto campionati a 16 squadre”

A Londra Piqué ha lanciato un appello a tutte le leghe per ridurre le partite: “Alla UEFA chiederei perché hanno creato la Nations League, e lo stesso farei con la FIFA e il Mondiale per club”
A cura di Ada Cotugno
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Tutti i calciatori lanciano l'allarme per le troppe partite che sono costretti a giocare nel corso della stagione e anche Gerard Piqué si unisce al coro. Sono in tanti ad essersi opposti ai nuovi calendari mondiali che propongono sempre più competizioni in un tempo ristretto, in cui spesso non si ha la possibilità di poter lavorare per un solo impegno alla volta.

Tutti chiedono la riduzione delle partite e del tempo di riposo in più, soprattutto per scongiurare i terribili infortuni che hanno colpito tantissimi calciatori in tutta l'Europa. Il fondatore della Kings League ha in mente una proposta da fare alle leghe di tutto il mondo per ovviare al problema e alzare anche la qualità del prodotto.

La proposta di Piqué sui nuovi campionati

Mentre la sua Kings League decolla, con il format che approderà presto anche in Italia, l'ex difensore del Barcellona è intervenuto alla Leaders Week a Londra per parlare dei problemi del calcio attuale ma soprattutto proporre soluzioni valide per poter ridurre gli impegni e salvaguardare la salute dei calciatori incastrati da calendari impossibili.

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L'idea è quella di ridurre drasticamente le squadre partecipanti ai campionati nazionali per diminuire il numero di partite: "Dovremmo ridurle, chiamare tutte le leghe e dire loro che i campionati dovrebbero avere 16 squadre, invece di 20. Ci sono troppe partite,  in estate non c’è tempo per riposarsi".

Piqué mette nel mirino anche la Nations League e il Mondiale per Club che secondo lui sarebbero soltanto un peso per i giocatori, senza creare un effettivo valore per la qualità e lo spettacolo: "Alla UEFA chiederei perché hanno creato la Nations League, e lo stesso farei con la FIFA e il Mondiale per club. Capisco che si vogliano generare più entrate ma, per il bene del calcio, sarebbe meglio avere meno partite e puntare di più su esperienze esclusive".

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