Pippo Inzaghi riparte dalla Reggina ma non è più quello di una volta: “Ho pensato di fermarmi”
Filippo Inzaghi rilancia la propria sfida in panchina e si è presentato oggi, venerdì 15 luglio, ai suoi nuovi tifosi in una conferenza stampa che lo pone al centro del neo progetto della Reggina. Una nuova sfida che ha rischiato però di non iniziare nemmeno perché l'ultimo rapporto complicatissimo a Brescia con il presidente Cellino ha lasciato segni profondi in Superpippo, scalfendo la proverbiale tempra da bomber di razza.
Il presidente delle Rondinelle in un solo anno è riuscito a fare ciò che decine e decine di difensori non sono mai riusciti nemmeno ad avvicinarsi: cambiare Filippo Inzaghi, a tal punto di spingerlo ad abbandonare. Un bomber d'area di rigore come pochi, con quasi 300 gol in carriera e una bacheca stracolma di trofei che pensa di lasciare il mondo del calcio e fermarsi. Ad ammetterlo è stato lui stesso durante la conferenza di presentazione: "Ho anche pensato di fermarmi, stavo bene con mio figlio e la mia compagna".
Parole pesanti per chi ha dedicato la sua intera vita al pallone anche una volta appesi i classici scarpini al chiodo: nemmeno il tempo di respirare – non lo lasciava mai ai difensori avversari – che nel 2012 salutato il calcio giocato con il Milan riparte in rossonero, dalla panchina degli allievi. Poi la Primavera, la prima squadra, quindi il giro per l'Italia da Venezia a Benevento, passando da Bologna e Brescia. Proprio quest'ultima tappa, però, è stata la più logorante a tal punto da aver minato le sicurezze di Inzaghi, stretto nella morsa di un rapporto difficile con il patron dei lombardi, Massimo Cellino, tra esoneri, cause legali, ritorni al limite del paradosso.
"Ho preso qualche mazzata e ad essere sincero era difficile ripartire" ha ammesso Superpippo vestito di amaranto alla sua prima uscita ufficiale davanti a stampa e tifosi. "Qui ho trovato l'umanità che cercavo e mi hanno convinto perché, se la Reggina non si fosse presentata come ha fatto, non avrei mai accettato. Prima andavo comunque e dovunque, anche a piedi. Adesso ho cambiato atteggiamento e sono un po' frenato".
Dunque, il presente e futuro si chiama Reggina che, nella prossima serie cadetta, proverà a coltivare il sogno più ambito: il ritorno in Serie A. Per farlo, il club calabrese si è affidato a Inzaghi e alla sua voglia di riscatto puntando pesante: tre anni di contratto e un progetto in crescita. "Ho firmato un triennale perché anch'io credo nel progetto. Presto vedremo una squadra competitiva ma chiedo solo un po' di pazienza all'inizio perché occorre che tutte le componenti si assestino". Non come è accaduto a Brescia, esonerato sul più bello.