Pioli ne fa fuori quattro dal Milan: non sono in distinta col Lumezzane, si cercassero una squadra
L'amichevole odierna del Milan col Lumezzane ha il valore di una prima sgambata per la squadra rossonera in vista della prossima stagione, con tanti assenti ma anche qualche volto nuovo subito in campo come Loftus-Cheek (con Krunic e Pobega a completare il centrocampo) e Pulisic (Messias e Colombo in attacco con lo statunitense ex Chelsea). Il primo undici stagionale di Stefano Pioli è completato dal neo arrivato Sportiello tra i pali e da Calabria, Gabbia, Tomori e Florenzi (schierato a sinistra) in difesa.
Più che per i presenti, il test di Milanello fa tuttavia notizia per quelli che non ci sono, e non per via delle vacanze lunghe come è il caso dei nazionali. Giocatori che non sono neanche in panchina, non essendo stati inseriti nella distinta consegnata all'arbitro prima del fischio d'inizio. Un atto ufficiale da parte di Pioli, ovviamente preso di concerto col Milan, che certifica che i calciatori in questione sono fuori dal progetto tecnico e dunque in lista di sbarco. In altri termini: si trovassero una nuova squadra, per loro a Milano è finita.
Ed è finita non benissimo, perché reputati non all'altezza o utili alla causa, anche se alcuni di loro erano arrivati con aspettative molto alte. È il caso di Divock Origi, preso a parametro zero dal Liverpool appena un anno fa e stipendiato con ben 4 milioni all'anno. Un contrattone fino al 2026 che ora appare molto difficile da piazzare.
Nome pesante anche quello di Ante Rebic, cui restano due anni di contratto ugualmente pesante e che già nel finale della scorsa stagione era stato pesantemente bocciato da Pioli, che lo aveva più volte lasciato a casa. Gli altri esclusi sono Mattia Caldara, reduce da un triennio di prestiti (un anno di contratto ancora per lui), e Marko Lazetic, 19enne serbo che verrà ancora prestato.
Non convocato col Lumezzane neanche Fode Ballo-Touré, che peraltro è vicino alla cessione al Bologna o al Nizza. Questi cinque giocatori non partiranno domani per Los Angeles, dove il Milan soggiornerà per i primi dieci giorni della sua tournée americana. Ai loro procuratori il compito di trovargli una nuova destinazione e prima ancora far capire che impuntarsi per restare non è un'opzione che può portare a cose buone.