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Pioli lo sa, il derby con l’Inter può rendere questo Milan perfetto: “Ci manca un ultimo step”

Stefano Pioli punta alla sfida ci Coppa Italia contro l’Inter per ritrovare sicurezze perse: “Ci servono partite di questo livello, il livello più difficile da superare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Stefano Pioli ha presentato il derby di Coppa Italia guardandosi alle spalle: le ultime uscite in campionato sono state tutt'altro che esaltanti al netto di polemiche e recriminazioni. Il  Milan è stato frenato e ha frenato, merito degli avversari ma anche colpa di alcuni accorgimenti e un atteggiamento che non è stato quello desiderato. Problemi ed errori di crescita che devono andare cancellati e la sfida di martedì con i nerazzurri è perfetta per dare un'altra svolta alla stagione.

Il primo scossone è arrivato con l'ultima stracittadina che ha messo in dubbio le ambizioni nerazzurre e che ha rilanciato in alto i cuori rossoneri. Dalla vittoria in rimonta del derby, il Milan si è rireso il campionato, dove oggi è sempre primo anche se insieme al Napoli e con l'Inter dietro, ma con una gara ancora da recuperare. Un successo balsamico il cui effetto è svanito nelle ultime settimane con il doppio stop di Salerno e contro l'Udinese a San Siro. Per Pioli un calo innegabile, figlio di un approccio che evidenzia ancora necessità di tempo per crescere.

"È una competizione diversa, una sfida che durerà 180 minuti" ha ricordato Pioli a chi gli ha chiesto se questo derby darà un segnale per il campionato. "È fondamentale per ritrovare convinzioni e per raggiungere la finale del torneo". Il resto conta relativamente, di fronte ad una partita in cui "non ci sono favoriti, dove chi vincerà più duelli individuali potrà vincere. Servirà concentrazione e attenzione, iniziare bene è sempre importante". Gettandosi alle spalle il periodo no, figlio di un calo generale al netto di situazioni sfavorevoli, davanti al quale Pioli non si nasconde.

"Abbiamo seminato molto, fatto qualcosa di straordinario fin qui e siamo nel punto cruciale di stagione. Dunque, la testa è importante quanto il fisico,  ora dobbiamo seminare. I numeri non mentono mai, non siamo riusciti a chiudere le partite e abbiamo peccato nella gestione, non si può pensare di giocare sempre per attaccare, si deve anche ragionare e valutare". Come dovrà essere con l'Inter, avversario e competizione che richiedono la massima assenza di errori. "Ci servono questo tipo di partite, ne abbiamo bisogno. Ci manca l'ultimo step per diventare vincenti: è quello più difficile da superare ma ho fiducia nei giocatori, giovani ma di grandi qualità".

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