Pioli ha imposto una regola ai giocatori del Milan impegnati ai Mondiali: “Li ho obbligati”
I Mondiali di calcio in Qatar sono entrati ufficialmente nel vivo. Da stasera si giocheranno altre gare valide per gli ottavi di finale che andranno poi a concludere il tabellone e stabilire quello successivo dei quarti. Diverse top Nazionali hanno confermato la propria forza e infatti non ci sono state, al momento, sostanziali sorprese agli ottavi. Alcuni allenatori di club però hanno già potuto riabbracciare tutti i giocatori che invece sono stati eliminati. Qualcuno sta lentamente rientrando anche in Italia e la nostra Serie A è pronta ad accoglierli per dare il via alla seconda parte di stagione.
Stefano Pioli, allenatore del Milan e ospite ieri a Sky Calcio Club, ha parlato proprio dell'impiego dei suoi giocatori in Qatar. Diversi sono stelle di questi Mondiali, come ad esempio Giroud, ma anche e soprattutto Leao. Il suo impiego con il Portogallo non è stato elevatissimo nelle tre gare della fase a gironi e Pioli non vuole entrare nel merito. "Non sono entrato nei dettagli per sapere perché non stia giocando al Portogallo" ha spiegato, sottolineando però di averlo sentito spesso per via di una regola che ha imposto all'intera rosa di giocatori rossoneri impegnati nei Mondiali.
Stefano Pioli ha così raccontato un aneddoto particolare su questo retroscena raccontato in diretta: "Li voglio lasciare tranquilli, ma ho dato loro una regola – ha spiegato l'allenatore del Milan – hanno l'obbligo di chiamarmi tutte le volte che giocano, dopo la partita, per dirmi come stanno". Quella di Pioli è una premura vista l'attuale anomalia vissuta quest'anno con la disputa dei Mondiali nel corso della regolare stagione. L'allenatore del Milan vuole sincerarsi delle condizioni fisiche dei giocatori, specie di coloro i quali in questo momento hanno i riflettori puntati addosso.
Leao è uno di quelli. Uno di quei giocatori che ha dato il via alla rivoluzione post lockdown che ha letteralmente cambiato una squadra che fino a quel momento sembrava assolutamente deludente. Sembrava arrivato il momento di cambiare e invece Rangnick saltò proprio sul più bello. "Con me Gazidis si è sempre comportato bene in quel momento – ha raccontato – Radunò la squadra un giorno a Milanello e disse che eravamo tutti in discussione fino a fine campionato. Da quel momento abbiamo pensato solo a lavorare e quando ci siamo ritrovati alla ripresa degli allenamenti a Milanello qualcosa era cambiato…"