Pioli evita l’esonero grazie alle telefonate ai calciatori del Milan: dirigenti spiazzati
Il tempo di Stefano Pioli sulla panchina del Milan sta per finire, ma l'addio non è imminente. La separazione, a meno di crolli clamorosi, avverrà a fine stagione. Il pari con la Salernitana e l'infortunio di Tomori non hanno fatto altro che peggiorare il quadro e nelle ore successive a quel match si è discusso del destino del tecnico, che è stato ‘salvato' dai suoi calciatori.
L'esonero di Pioli non è mai sembrato all'ordine del giorno, nonostante una stagione fatta di alti e bassi. Certo, pesa e non poco a bilancio l'eliminazione in Champions League. Ma il Milan è comunque è terzo ed è in corsa in Coppa Italia e da febbraio giocherà l'Europa League. Insomma, il tempo per salvare la stagione e renderla positiva c'è. Il 2-2 con la Salernitana, ultima in classifica, acciuffato al 91′ con un gol di Jovic, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, avrebbe fatto infuriare il patron Gerry Cardinale che nelle ultime ore ha avuto una telefonata lunga e corposa con l'a.d. Giorgio Furlani. Tema della chiacchierata il futuro di Pioli, che per ora resta in panchina, ma saldo non lo è più. E lo sa.
Pioli prosegue la sua avventura il Milan, iniziata nell'autunno del 2019 e che è culminata con lo Scudetto del 2022. La permanenza del tecnico è stata garantita dagli stessi calciatori rossoneri. E questa è una sorpresa perché in alcuni momenti di questa stagione non sembrava che il gruppo fosse tutto dalla sua parte. Spifferi parlavano (a questo punto il tempo va coniugato al passato) di calciatori scontenti, alcune reazioni a sostituzioni avevano dato adito con forza a queste voci. Invece questo giro di telefonate ai big ha portato alla conferma del tecnico, che è sul banco degli imputati pure per un altro motivo: l'elevato numero di infortuni.
I trenta infortuni dall'inizio di stagione pesano e non poco sulla valutazione complessiva dell'allenatore, che secondo la proprietà non riuscirebbe più a motivare la squadra che avrebbe in Leao e Theo Hernandez i giocatori migliori, ma entrambi stanno vivendo un'annata complicata.
Ora c'è Ibra che potrà dare un contributo, mentre si valutano comunque altre soluzioni. Per giugno il sogno è rappresentato da Antonio Conte, che dopo Juve e Inter potrebbe chissà diventare dopo il Trap il primo ad allenare le tre squadre che hanno vinto il maggior numero di scudetti, mentre sullo sfondo c'è Ignazio Abate, l'allenatore della Primavera, che potrebbe fare il salto se le cose dovessero precipitare e l'esonero di Pioli sarebbe quasi inevitabile.
Il Milan è terzo in classifica con un margine risicato su Bologna e Fiorentina ed è piuttosto lontano dall'Inter (avanti di 11 punti) e dalla Juventus. Il calendario prevede ora Sassuolo ed Empoli, nel mezzo la Coppa Italia. Tappe fondamentali per garantire la panchina a Pioli fino a giugno, poi in ogni caso molto probabilmente le parti si separeranno.