Pioli entusiasta del suo Milan: “Champions meritata, siamo da secondo posto. Si riparte da qui”
Stefano Pioli ha completato la sua missione: Champions League doveva essere e Champions League è stata. Fondamentale l'ultima vittoria a Bergamo contro l'Atalanta, gara vinta 2-0 su doppio rigore di Kessiè, fondamentale per ristabilire le gerarchie. Con questo successo il Milan non solo ha confermato di essere capace di decidere il proprio destino senza guardare altrove, ma si è ripreso anche il secondo posto in classifica, subito dietro l'Inter campione. Una ulteriore nota di merito per un campionato che ha confermato il ritorno ai vertici del club milanista.
L'emozione è evidente, sia nello sguardo di chi sa di aver compiuto fino in fondo il proprio dovere sia nelle parole che evidenziano una soddisfazione con cui ci si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, scivolato nelle ultime settimane dopo il mezzo passo falso a San Siro contro il Cagliari che stava rischiando di rovinare tutto: "Avevamo buttato via il match point di domenica scorsa a San Siro con il Cagliari e questo ci dava fastidio. Sono emozionato e felice adesso e voglio ringraziare il club che ci ha fatto lavorare in modo spettacolare. Grazie ai dirigenti, all’area tecnica, i giocatori, i collaboratori e i tifosi che ci hanno dimostrato e ricordato quanto vale il Milan"
Ho sentito dire che questa squadra ha approfittato dell’assenza dei tifosi negli stadi almeno inizialmente per trovare serenità, ma sono sicuro che questa squadra qua con l’entusiasmo dei nostri tifosi a San Siro sarebbe cresciuta molto
Un Milan giunto secondo e che adesso può riprogrammare, avendo già una base solida sia dal lato dei risultati sportivi con il ritorno in Champions, sia sul fronte tecnico con una squadra giovane e alcuni punti fermi già delineati: "Ripartiamo da qui, la società sa come si fanno le cose fatte per bene, non ho dubbi. Ciò che abbiamo ottenuto lo abbiamo ottenuto insieme senza abbatterci nelle difficoltà. Sono molto orgoglioso della crescita mentale del gruppo perché alla fine abbiamo giocato con Zlatan solo 19 partite su 38. Se anche alle altre squadre si toglieva il loro campione per metà campionato volevo vedere cosa avrebbero fatto…"
