Il momento nero del Milan di Pioli: “Parlo perché devo, bisognerebbe solo stare zitti”
La sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio è un boccone amarissimo. Il Milan gioca malissimo, prende 4 gol dai biancocelesti che a confronto appaiono straripanti, dà la sensazione di non essere mai in partita né di potervi entrare, subisce il gioco della squadra di Sarri, è disorientato e sfilacciato, viene preso a pallate.
I campioni d'Italia non ci sono più e non è solo questione di primi tempi fatti male (era successo anche a Lecce ma era riuscito a rimontare almeno fino al pareggio) ma di spirito del ‘diavolo' che non c'è più. S'è smarrito contro la Roma, per quel 2-2 incassato nonostante il vantaggio di 2-0 in casa (che pure ha pesato psicologicamente). È stato spazzato via dall'Inter in Supercoppa.
La disamina di Pioli non dà adito ad attenuanti. Non ne cerca, non vuole. E anche se volesse non saprebbe dove aggrapparsi. E allora parla con estrema lucidità del momento più difficile che sta attraversando la squadra.
"Sono tante le cose che non funzionano – ha ammesso il tecnico a DAZN -, sia sotto l'aspetto mentale che sotto l'aspetto tattico. Sono qui a parlare perché devo, altrimenti bisognerebbe stare zitti e tornare velocemente a lavorare a Milanello. Il momento è delicato".
Il Milan non subiva almeno quattro gol senza segnare in una gara di Serie A da Atalanta-Milan 5-0 del 22 dicembre 2019. Il dato di Opta, abbinato alla prestazione e al crollo verticale contro i biancocelesti, traccia l'alfa e l'omega di una squadra che seppe cambiare pelle, trasformandosi fino a conquistare lo scudetto. Cosa è successo ai campioni d'Italia?
"Tante cose non vanno… C'è l'aspetto mentale ma anche tattico – aggiunge Pioli -. Basta guardare i primi due gol per vedere che ci sono delle situazioni che dovremmo leggere meglio. È sicuramente un momento difficile, è chiaro che dobbiamo fare molto meglio tutti".
Poca pericolosità in attacco, fragilità nel reparto difensivo. Ma la cosa che preoccupa e balza all'occhio maggiormente è una essenzialmente: il Milan ha perso quella determinazione e quella personalità che nel recente passato gli ha permesso di superare i momenti di crisi e risalire.
"Le cose non ci vengono bene, questo è sicuro, ma la manovra offensiva anche stasera c'è stata, l'abbiamo sviluppata, pur non creando grandi occasioni. Il problema vero è soprattutto senza palla".
Da 2-0 a 2-2 incassato dalla Roma nel recupero. Basta quel particolare per spiegare come i rossoneri non siano più gli stessi. La squadra della scorsa stagione, la squadra che è convinta di sé e dei propri mezzi, la squadra che azzanna risultato e avversario certe situazioni non le avrebbe subite. Perché accade questo?
"Gli ultimi risultati ci hanno tolto serenità. Ci sono poche coperture, poca lucidità, serve più comunicazione, più compattezza ma io conosco solo un modo per uscire da questa negatività. Dobbiamo innanzitutto riprendere a giocare come sappiamo e farlo il prima possibile".