Pioli da esonero per le scelte cervellotiche del derby: il suo Milan non esiste più
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Dalla possibile serata della svolta, alla conferma di un momento di crisi nerissimo. Stefano Pioli ha visto il suo Milan sconfitto di misura dall'Inter nel derby, per quella che è la terza sconfitta consecutiva, considerando anche la Supercoppa, con l’ultima vittoria che risale al 4 gennaio a Salerno. Chi si aspettava una prestazione gagliarda, di carattere, magari come quella che nella stracittadina della scorsa stagione diede il la alla cavalcata Scudetto, è rimasto deluso. E sulla graticola è finito il tecnico, soprattutto per le sue scelte che hanno portato ad un primo tempo letteralmente disastroso dei suoi.
0 tiri in porta, 0 tiri fuori, 0 tiri bloccati, 0 tocchi negli ultimi 11 metri, 0 calci d'angolo, e appena il 26% di possesso palla. Questa la fotografia della prima frazione di un Milan che è risultato svuotato e irriconoscibile. Una squadra che è apparsa più preoccupata a difendersi piuttosto che a provare ad impensierire gli avversari, che hanno fatto la partita trovando il vantaggio con Lautaro. Sotto accusa la decisione di Pioli di cambiare modulo, puntando sul 3-5-2 con Origi letteralmente impalpabile, al fianco di Giroud e Messias in mediana con Gabbia nelle retrovie al fianco di Kalulu e Kjaer.
Il tecnico prima del match ha spiegato il tutto, facendo riferimento ai troppi gol subiti nelle ultime uscite, con la necessità di avere "più densità e gioco". Come giustificare però l'assenza di Rafa Leao? Sicuramente il talento portoghese non sta vivendo un momento particolarmente brillante, ma rinunciare ad un giocatore capace di intuizioni, giocate e accelerazioni a sorpresa è apparsa azzardata in un confronto "stimolante". E infatti le due punte hanno avuto difficoltà: grande generosità soprattutto da parte di Giroud, ma si è sentita e non poco l'assenza di dinamismo.
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Nel secondo tempo inevitabili i ripari, con l’inserimento in successione di Diaz, Leao, Saelemaekers, Thiaw e Rebic. Ormai però il danno era fatto: si è visto qualcosa in più, ma Onana ha proseguito la sua serata di tranquillità, con il possesso palla salito alla fine al 36% e la percezione di un Milan svuotato e privo di idee. La rivoluzione iniziale negli uomini e del modulo optata da Pioli, con scelte cervellotiche, è la conferma che il tecnico è in difficoltà e in confusione. Probabilmente lui per primo non si aspettava questo vero e proprio crollo della squadra campione d'Italia che dopo aver perso la Supercoppa, ed essere uscita dalla Coppa Italia, perde pericolosamente terreno anche in chiave Champions.
I tifosi hanno perso la pazienza e sono in tanti quelli che anche a suon di hashtag spingono per l'esonero dell'allenatore, considerando lui il primo responsabile piuttosto che i giocatori. Quest'ultimo però al momento non sembra a rischio, anche alla luce dell'eredità dell'impresa dell'anno scorso. È il momento più difficile e la situazione è preoccupante, non solo per i risultati ma anche per l'atteggiamento di una squadra che praticamente contro l'Inter non ha mai tirato in porta. La volontà è quella di provare ad uscirne tutti insieme. Al momento il Milan di Pioli è un lontano ricordo.