Piccini assalito a Ibiza: “Volevano investire mia moglie, sono sicuro fossero napoletani”
Momenti di paura a Ibiza per il calciatore della Sampdoria Cristiano Piccini che, dopo l'eliminazione della sua squadra dai play-off di Serie B, si è concesso qualche giorno di vacanza insieme alla sua famiglia nella nota località balneare spagnola. Il 31enne toscano nel primo pomeriggio di sabato 1 giugno 2024 è stato infatti vittima di una rapina mentre passeggiava vicino ad uno dei porti turistici (quello di Marina Botafoch) che ogni anno in questo periodo ospitano i lussuosi yacht della gente ricca e famosa che vuole passare l'estate in quella che è una delle capitali della movida europea.
A raccontarlo è stato lo stesso calciatore attraverso alcune Stories pubblicate sul proprio profilo Instagram: "Ciao a tutti, vi scrivo per prevenire e affinché non accada a voi quello che mi è successo oggi (ieri, ndr). Stavo passeggiando per Marina di Botafoch e, davanti all'Ibiza Gran Hotel, sono stato assaltato da due persone alle 15.15 del pomeriggio. Erano italiani, per l’accento sono sicuro che fossero napoletani" si legge difatti nel messaggio postato dal calciatore della Sampdoria.
Lo stesso Piccini ha poi spiegato nel dettaglio la dinamica della rapina subita, rivelando anche come i malviventi abbiano anche tentato di aggredire la moglie, che era insieme a lui: "Mi hanno aggredito da dietro e mi hanno rubato l’orologio, io ho reagito rapidamente e sono riuscito ad arrivare al ladro che stava salendo sulla moto. Il suo ‘amico’ ha provato a investire mia moglie e dopo ha provato ad investirmi per far sì che lasciassi andare il suo socio. Non sono riuscito a recuperare il mio orologio" ha infatti aggiunto il difensore classe 1992 che in Spagna ha anche giocato avendo militato sia nel Valencia che nel Betis Siviglia.
Spavento a parte, la rapina si è conclusa senza alcuna conseguenza fisica per la coppia, ma Piccini, oltre che alle autorità locali, ha voluto denunciare pubblicamente l'accaduto come monito per chi decidesse di andare in vacanza ad Ibiza: "La cosa più importante è che io e la mia famiglia stiamo bene, senza un graffio. Ma la cosa che più mi infastidisce è questa isola, che per me è casa, è piena di questa gentaccia, che agisce senza controllo e senza scrupoli in ogni circostanza, fregandosene se sei con bambini o meno. Per non parlare delle persone che hanno assistito al furto e non si sono degnate di aiutare. Comunque sia, se avete in mente di venire a Ibiza, fate attenzione a quello che indossate, al giorno d’oggi non possiamo stare tranquilli da nessuna parte" ha difatti concluso il calciatore della Sampdoria raccontando la bruttissima esperienza vissuta insieme alla moglie per le vie di Ibiza.
Qualche ora dopo aver denunciato l'accaduto Cristiano Piccini ha postato sui propri social un altro messaggio nel quale ha chiarito il fatto che, l'aver specificato che a suo dire i due aggressori fossero napoletani, non voleva essere in alcun modo un voler puntare il dito contro il popolo napoletano: "Chiedo scusa al popolo napoletano per aver tirato in ballo la questione, non era mia intenzione fare di tutta l'erba un fascio. Ho tantissimi amici napoletani ed è un popolo che amo, pieno di gente perbene e di gran cuore. La mia intenzione con le storie precedenti è solo quella di prevenire episodi del genere" ha infatti aggiunto il calciatore toscano della Sampdoria chiarendo ciò che poteva essere frainteso.