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Perotti al veleno: “Il campo di San Siro sembrava uno di terza categoria argentina”

In una lunga intervista, in cui ha parlato anche dei suoi infortuni, Diego Perotti ha criticato pesantemente i campi di calcio della Serie A e in particolare quello di San Siro: “I terreni di gioco della Serie A sono disastrosi. Vai a giocare col Milan e con l’Inter e sembra il campo del Deportivo Moròn.
A cura di Alessio Morra
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Diego Perotti è un giocatore molto talentuoso, ma le sue qualità non è riuscito a mostrarle con continuità a causa degli infortuni, che lo falcidiano da anni. Dei suoi problemi l'argentino ne ha parlato in un'intervista in cui si è lasciato andare anche in commenti fortissimi sui terreni di gioco di alcune squadre di Serie A, in particolare quello di San Siro.

I campi della Serie A ricordano quelli della 3a serie Argentina

In un'intervista rilasciata a ‘Espn Redes' l'ex centrocampista del Genoa ha dichiarato che i campi di calcio della Serie A sono disastrosi, in particolare quello di San Siro che ha paragonato a quello del Deportivo Moron, un club della terza serie argentina:

I campi sono un disastro, vai a giocare col Milan e con l’Inter e sembra il campo del Deportivo Moròn. Non so se si tratta di una questione climatica o altro. In Spagna andavo a giocare con l’Almeria che era ultima e il campo era perfetto.

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Diego Perotti e i suoi tanti infortuni

Negli ultimi tre campionati l'argentino ha disputato la metà delle partite di campionato: 53 su 104, pochissime. Perotti ha parlato dei suoi infortuni e della fatica che fa quando deve sempre ripartire da capo. La riabilitazione, il ritorno in campo, vedere i compagni giocare sono tutte tappe, momenti di passaggio della vita dell'argentino, che ahi lui è abituato a questo tipo di percorso:

Ho un rapporto molto brutto con gli infortuni, per quanto mi riguarda spesso sono di tipo muscolare. Non sono lesioni gravi, in un mese circa si recupera. Ma quando te ne arriva uno dietro l’altro, ti stanca. Con gli anni che passano diventano sempre più fastidiosi. Non ti viene neanche più voglia di fare la riabilitazione, di andare a fare trattamenti in una clinica, di andare in palestra, di vedere i tuoi compagni andare a giocare sapendo che mancano magari quindici giorni per tornare ad allenarti. Sto molto attento, sicuramente c’è qualcosa che posso migliorare, ma il mio stile di vita non giustifica tutti gli infortuni. Però va bene, mi è toccato questo. Negli anni che mi restano spero che mi capiti il meno possibile, di prevenire gli infortuni al massimo e di godermi ogni partita.

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