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Perché tutti gli arbitri non hanno la barba o tatuaggi in vista: esiste una regola non scritta

Gli arbitri non mostrano né barba e né tatuaggi in vista durante le partite. Esiste una regola non scritta per cui tutti i direttori di gara seguono questa linea.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L'arbitro Daniele Doveri è stato l'ultimo in ordine di tempo ad essere stato visto da tutto il pubblico italiano in occasione di Inter-Milan valida per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Il direttore di gara, così come la maggior parte dei suoi colleghi in Italia e nel mondo, sono accomunati da una caratteristica ben precisa: non hanno né barba e né tatuaggi. Ma c'è un motivo preciso per cui appaiono in campo in questo modo? In realtà la risposta è sì. Ma andiamo con ordine. Oggi gli arbitri vanno decisamente contro la tendenza dei vari calciatori nel mondo.

In tanti esprimono la propria identità con look stravaganti o tatuaggi di ogni genere. Cosa che non accade negli arbitri che non sfoggiano né tatuaggi e né barbe ben visibili. Non esiste una regola ufficiale imposta da FIFA o UEFA che neghi questa libertà ai direttori di gara, ma in realtà possiamo parlare più di una legge non scritta. L'arbitro deve essere e apparire imparziale. I direttori di gara a differenza dei giocatori che mostrano la propria marcata identità in ogni modo, devono apparire esattamente all'opposto, ovvero essere completamente invisibili. Ma che significa?

L'arbitro Giovanni Ayroldi.
L'arbitro Giovanni Ayroldi.

Devono passare inosservati. La loro presenza non deve condizionare il racconto della partita, nemmeno dal punto di vista visivo. Ed è qui che entrano in gioco barbe e tatuaggi. In mancanza di una regola scritta, la raccomandazione implicita negli ambienti arbitrali, come specifica anche ‘MARCA', è quella di mantenere un'immagine pulita e neutrale senza elementi che possano in qualche modo contrassegnare un atteggiamento provocatorio, eclatante o aperto a varie interpretazione da parte di giocatori, tifosi e anche opinione pubblica.

L'arbitro Marciniak.
L'arbitro Marciniak.

Il tema relativo a un volto senza barba: viene consigliato per trasmettere autorevolezza

I tatuaggi probabilmente sono quelli censurati più silenziosamente. Chi ne ha fatto uno su braccia o sulle gambe spesso li copre con bende o indumenti a maniche lunghe, anche in condizioni climatiche estreme. Per qualcuno infatti tatuaggi rappresentano una forma di espressione personale o culturale e per questo possano dare adito a interpretazioni o giudizi. Mostrarsi senza barba invece viene consigliato anche per trasmettere maggiore autorevolezza, più chiarezza visiva e meno distrazioni. Insomma, più serietà.

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