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Superlega europea di calcio

Perché tutte le squadre si annunciano contrarie alla Superlega, ma non dicono ancora la verità

Le ragioni per cui tutte le squadre hanno comunicato di essere contrarie al progetto Superlega. La verità però potrebbe essere un’altra e i club sarebbe pronti a fare un passo indietro.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile 2021 ben dodici club europei lanciarono la Superlega. Il progetto naufragò in 48 ore prima di rinascere dopo quasi 3 anni a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea. Il via libera ad altre competizioni per club e Nazionali diverse da quelle organizzate da UEFA e FIFA, darebbe vita a un'autentica rivoluzione del calcio. Eppure, nonostante questo, nella giornata di ieri – giudicata storica proprio a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia – quasi nessun club ha fatto comunicati a favore della Superlega.

Una raffica di precisazioni scritte da parte di club sparsi in ogni parte d'Europa. Dalla Premier League fino alla Bundesliga passando per Ligue 1 e Liga – ad eccezione di Real Madrid e Barcellona– il concetto di base è stato uno: "Piena fiducia alla Uefa e ai suoi progetti". Poche righe, così come per alcune squadre di Serie A, quasi a volersi tutelare, o a far sentire proprio all'organizzazione del calcio europeo la propria posizione. In realtà dietro a queste precisazioni ci sarebbe altro. Non tutti i club dicono la verità, le cose infatti potrebbero cambiare quando la Superlega inizierà realmente a dare vita al progetto.

Ceferin subito dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega.
Ceferin subito dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega.

Già, perché in realtà quel tipo di comunicato visto ieri sui canali ufficiali di diversi club europei non sarebbe altro che un input partito dalla Uefa passato dalle Federazioni e arrivato ai singoli club che fanno parte di uno status quo, quindi membri di un contesto cristallizzato. Il discorso è che, siccome sono parte di quel sistema, hanno fatto una sorta di atto dovuto. Un'azione abbastanza di facciata per intenderci. Sta di fatto però che quella presentata ieri è una Superlega piuttosto diversa con un sistema meno elitario, aperto, che già fa molta differenza.

Tutto potrebbe dunque cambiare non solo partendo da questo presupposto ma anche subito dopo il dialogo che inevitabilmente si troveranno a fare Uefa e Superlega. Tutto ruota chiaramente intorno a introiti e ciffre. Quando i progetti prospettati dalla Superlega di fatto diventeranno concreti e verranno messi sul tavolo cifre sostanzialmente diverse rispetto a quella che la Uefa riserva ai club per le proprie competizioni, le posizioni potrebbero cambiare drasticamente con un passo indietro all'orizzonte importante da parte di tutti i club che ora hanno rifiutato la Superlega.

L'immagine del nuovo format della Superlega.
L'immagine del nuovo format della Superlega.

Chiaramente non è sicuro che tutti i club europei solo a fronte di un'ingente somma di denaro possano cambiare radicalmente la loro posizione. Un discorso che infatti riguarda soprattutto la Premier League che attualmente ha una posizione dominante dal punto di vista dei ricavi in Europa e che dunque non avrebbe motivo di accettare la Superlega. Anche la Bundesliga, più che altro per una questione strettamente politica, potrebbe comunque restare al fianco della Uefa. Da specificare che la Superlega ha pensato a un meccanismo di solidarietà pari all’8% dei ricavi annuali della Superlega, con una somma minima redistribuita di oltre 400 milioni; più del doppio di quanto elargisce l’Uefa con i meccanismi attuali.

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