Perché Tonali per le scommesse rischia una squalifica più grave di Fagioli dopo la sua confessione
Sandro Tonali si è tolto un peso, dimostrandosi assolutamente pentito. Il centrocampista della Nazionale e del Newcastle nell'interrogatorio di circa tre ore davanti ai pm della Procura di Torino ha ammesso di aver scommesso sul calcio e anche sulla squadra in cui militava, ovvero il Milan (pare anche sul Brescia). Non poteva fare altro il calciatore che, in attesa di ulteriori accertamenti sui contenuti del suo telefonino e quello degli altri indagati, ha deciso di patteggiare. Andrà così incontro ad una riduzione della squalifica, che sarà comunque lunga e più pesante di quella di Nicolò Fagioli che dopo l'autodenuncia e la collaborazione si fermerà 7 mesi.
Ma cosa ha detto nello specifico Tonali ai pm? Il calciatore che era stato già ascoltato dal procuratore della FIGC Chiné si è presentato in procura con un certificato medico che attesta la sua ludopatia a confermare la sua compulsiva attrazione verso il gioco sia sui siti legali che su quelli illegali. D'altronde è stato lui a suggerire a Fagioli una delle piattaforme per scommettere. Al contrario dello juventino però Tonali, ha confermato di non avere debiti di nessun tipo e di non aver ricevuto minacce da chi pretendeva la restituzione di eventuali prestiti. Non ha fatto nomi di altri giocatori l'ex rossonero che ha confermato di aver giocato anche su match di calcio. In particolare Tonali avrebbe confessato le scommesse sul Milan, ammettendo le sue responsabilità a 360°.
Questa situazione rende la sua posizione più compromessa rispetto a quella di Fagioli. Il fatto di giocare sulle partite della propria squadra, apre il campo al possibile illecito sportivo con riferimento ad "atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica". Per ora questa situazione sembra essere scongiurata dal fatto che Tonali abbia puntato sempre su giocate "a vincere". La squalifica potrebbe essere legata strettamente solo alle scommesse, con la possibilità però di una riapertura poi del fascicolo per eventuali sviluppi.
Questo vuol dire che dai 4 anni di pena minima per il possibile illecito sportivo, si passerebbe ai tre delle scommesse. La sua situazione specifica però è legata al patteggiamento che comporterà ovviamente una drastica riduzione della stangata. Nessuna possibilità però di una squalifica di 7 mesi come Fagioli, visto che l'attuale giocatore del Newcastle ha una situazione diversa con l'aggravante appunto di avere comunque scommesso sulla sua squadra. Il patteggiamento potrebbe così portare ad una squalifica compresa tra 12 e 14 mesi di squalifica effettiva, con 16 di prescrizioni alternative.
Una mazzata per il Newcastle che ha manifestato comunque la sua vicinanza al ragazzo, consentendogli di allenarsi regolarmente in attesa degli sviluppi del caso. Il club però vuole vederci chiaro ed è furioso per quanto accaduto: i Magpies potrebbero ricorrere al Tribunale per verificare quanto accaduto nella scorsa estate quando investirono più di 60 milioni per prelevare Tonali. L'obiettivo è quello di capire se all'epoca del trasferimento il club rossonero era già a conoscenza della posizione del giocatore e dell'eventuale presenza di un'indagine su di lui.