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Perché Theo Hernandez non viene convocato dalla nazionale francese

Theo Hernandez chiama, Deschamps non risponde. Sulla straordinaria stagione del difensore francese del Milan, c’è infatti la piccola/grande macchia della scelta testarda del ct transalpino: rimasto fino ad oggi insensibile all’esplosione del ventitreenne di Marsiglia e forse ancora infastidito da quel famoso rifiuto di Theo nell’estate del 2017.
A cura di Alberto Pucci
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A casa Deschamps probabilmente c'è poco segnale e il telefonino non prende. Deve essere questo l'unico motivo delle tante chiamate a vuoto che Theo Hernandez ha fatto negli ultimi mesi al commissario tecnico francese. L'ultima è di ieri sera, al minuto 92 del match con la Lazio: capocciata vincente, tre punti per il suo Milan e nuovo inutile tentativo di collegamento con il ct dei ‘Bleus'. Sullo strepitoso e inaspettato campionato giocato fino ad oggi dalla capolista, c'è infatti anche la firma indelebile di un giocatore dominante e dalla personalità e sfrontatezza del campione: un difensore eccezionale che Deschamps continua misteriosamente a non convocare in nazionale.

I numeri del ‘TGV' rossonero sono impressionanti, hanno di fatto triplicato il valore del suo cartellino (pagato 20 milioni di euro dal fondo Elliott) e spinto i tifosi francesi a chiedersi ancora una volta come mai il commissario tecnico transalpino continui ad ignorare il terzino del Milan. Già, perché oltre alla sua straripante forza fisica Theo Hernandez andrebbe convocato ‘senza se e senza ma' anche per ciò che ha dimostrato di saper fare in fase offensiva: 7 gol e 5 assist nelle 36 partite dello scorso anno, 4 gol e 5 assist nelle 20 disputate in questa stagione. Nonostante tutto, Deschamps va però dritto per la sua strada forse ancora deluso dal comportamento del milanista, che nell'estate 2017 disse no alla convocazione in Under 21 accampando la scusa di volersi concentrare sul Real Madrid, prima di volare invece a Marbella per le vacanze.

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L'esultanza dedicata a Deschamps

Ad oggi è però difficile capire cosa passa nella testa di Didier Deschamps: uomo tutto di un pezzo, orgoglioso e probabilmente anche un po' testardo. Davanti all'esplosione di quello che oggi può essere tranquillamente considerato tra i tre difensori mancini più forti in Europa, Deschamps ha infatti sempre chiuso gli occhi e convocato altri giocatori: tra questi anche Lucas Digne, terzino che dalle parti di Roma è transitato velocemente come una meteora. Dopo la capocciata di Theo con la Lazio e ora che la profezia di Paolo Maldini sembra molto vicina ad avverarsi ("Ha i mezzi per diventare il migliore al mondo nel suo ruolo"), al ct francese saranno fischiate le orecchie e squillato ancora una volta il telefonino. Dall'altra parte del cavo il devastante difensore milanista, che ad ogni gol continua ad alzare virtualmente la cornetta per chiamare inutilmente il ct francese.

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